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UCINA: Dall’Italia all’Europa, le politiche per la competitività

Una tavola rotonda sul valore del comparto e le politiche fiscali e il leasing nautico. Presentata una ricerca del CERTET, Università Luigi Bocconi, sull’impatto socio-economico generato dalla nautica italiana e sulle sue potenzialità in termini di versamenti fiscali e contributivi. Nell’ambito della Tavola Rotonda “Dall’Italia all’Europa, le politiche per la competitività”, organizzata da UCINA, è stata oggi presentata una ricerca “La nautica da diporto in Italia: il valore del comparto e le sue ricadute socio-economiche”, realizzata dal CERTET, Centro di Economia Regionale, dei Trasporti e del Turismo dell’Università Luigi Bocconi.
La ricerca, condotta su un campione di aziende che complessivamente contribuiscono per circa il 58% al fatturato complessivo e incidono per oltre il 65% sul totale dell’occupazione diretta del comparto (dati 2009), ha analizzato l’impatto socio-economico della nautica italiana, evidenziando la virtuosità delle imprese che la compongono. Lo studio ha inoltre sottolineato le potenzialità espresse dal settore in termini di incremento di gettito fiscale e di oneri contributi previdenziali ed Irpef, area quest’ultima in cui la nautica è già ben oltre la media nazionale. Nell’analisi sono state prese in considerazione 4 aree produttive (Viareggio, Fano/Ancona, Avigliana e Bacoli) e 3 aree portuali particolarmente rappresentative, collocate rispettivamente a nord (Adriatico e Tirreno) e al centro (Tirreno).

Nonostante la contrazione dei volumi, dei ricavi e della redditività, dalla ricerca si evince che le aziende del campione sono riuscite a tenere stabile l’occupazione (-3,8%) e i conseguenti livelli contributivi.

Inoltre è stato rilevato che la retribuzione media degli occupati altamente qualificati nei siti produttivi e portuali esaminati è superiore di circa il 50% al reddito medio dei contribuenti attivi nello stesso territorio, con ricadute positive sui versamenti fiscali, contributivi e sui consumi.

Significativa l’incidenza della produzione direttamente attivata dai cantieri sul PIL del territorio, che è pari a circa l’8%.

Le aziende facenti parte del cluster oggetto dell’analisi hanno scelto di investire in mezzi propri, riducendo gli oneri finanziari da indebitamento bancario (-3,1%). Atto di  grande responsabilità volto a sostenere l’innovazione, la ricerca e i posti di lavoro diretti.

Per quanto riguarda le marine prese in considerazione dallo studio nel periodo di riferimento (settimana di agosto 2009), l’indotto generato dalle spese dei diportisti (ristorazione, shopping, trasporti terrestri, intrattenimento e cultura) è complessivamente pari a poco meno di 6 milioni di Euro, con un’incidenza sul PIL locale pari a circa il 9%.

Lo studio, riconoscendo lo sforzo compiuto dagli imprenditori del settore e le potenzialità che esso è ancora in grado di esprimere, evidenzia come sgravi fiscali e contributivi nell’ordine di alcuni punti percentuali, possano consentire alle imprese del comparto di continuare ad investire e mantenere i livelli di occupazione.

Solo in presenza di politiche fiscali e del costo del lavoro opportunamente modulate sul territorio sarà possibile incentivare nuovi investimenti capaci di ridare slancio al settore.

Al termine della presentazione si è aperta la tavola rotonda, animata da un interessante dibattito che ha affrontato tematiche centrali per il settore quali le politiche fiscali, il leasing nautico, il sistema del credito, il valore del noleggio e, più in generale, della nautica per le economie costiere e la posizione dell’Italia rispetto ai competitor europei.

I lavori sono stati aperti dal Viceministro Infrastrutture e Trasporti, Sen. Roberto Castelli, che ha evidenziato come la nautica da diporto abbia i fondamentali per reagire ed essere un volano centrale per lo sviluppo del territorio ed in particolare per il sud del paese.

Paolo Vitelli, Presidente del Gruppo Azimut-Benetti ha sottolineato la mancanza di chiarezza della normativa in vigore relativa al noleggio, evidenziando ancora una volta come questa abbia significativamente ridotto le presenze di armatori nei nostri mari nel corso dell’estate appena conclusa, con conseguente riduzione dell’indotto generato.

La necessità di certezze normative è stata sottolineata anche dal Presidente di UCINA, Anton Francesco Albertoni, che ha ricordato come le zone d’ombra sul leasing nautico abbiano interrotto un significativo gettito fiscale per le casse dell’erario che, nel quinquennio 2003-2007, è stato pari a 800 milioni di Euro.  

Franco Carmine Latti – Direttore della Direzione Regionale Liguria dell’Agenzia delle Entrate – ha illustrato le modalità di svolgimento dell’attività istituzionale dell’Agenzia delle Entrate, ricordando l’importanza del contributo e della collaborazione delle associazioni di categoria.

Dopo gli interventi di Raffaella Braga Radice – Presidente di Sessa Marine – sull’equiparazione della locazione al noleggio per rilanciare la media e piccola nautica, di Maurizio Lazzaroni, Presidente di Assilea e Neil Cheston, Presidente del MYBA (The Worldwide Yachting Association), le conclusioni sono state tratte dal Vicepresidente della Commissione Europea, On. Antonio Tajani, il quale ha messo in risalto la centralità del comparto nautico all’interno dell’industria del turismo che, in Europa, rappresenta la terza attività economica in termini di volume d’affari e di addetti.

Inoltre l’On. Tajani, raccogliendo le istanze del comparto in materia di competitività e  uniformità fiscale nell’unione, ha comunicato di avere portato tali tematiche al Commissario UE per la fiscalità A. Semeta per l’avvio di un tavolo tecnico con le associazioni di categoria.

In conclusione l’On. Tajani si è soffermato sulla nautica verde – oggetto del convegno “Dal presente al futuro. La Nautica guarda avanti”, in programma domani alle ore 10:30 presso il Padiglione B Sala Mezzanino – facendo riferimento alla prossima revisione della direttiva sulle imbarcazioni da diporto (Recreational Craft Directive) che avrà come obiettivo quello di rendere la nautica europea sempre più sostenibile.

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