Oceano

Ultime miglia ma con un duello frizzante franco americano

PUMA e Groupama 4 continuano a essere i protagonisti di un incredibile duello per la leadership della quinta tappa, dopo oltre due settimane di regata sono distanziati di sole sei miglia e mezzo quando gliene mancano poco più di mille alla meta. Intanto  Team Telefónica continua la sua rincorsa, gli spagnoli hanno recuperato 180 miglia in 24 ore, e ora si trovano a poco più di 250 dai battistrada. Alla stessa latitudine ma in un oceano diverso, CAMPER è sempre più vicino a Puerto Montt in Cile mentre Abu Dhabi si prende ancora qualche ora per decidere. Dopo oltre 15 giorni e mezzo di navigazione e oltre 5.600 miglia da Auckland le due barche alla testa della quinta tappa della Volvo Ocean Race continuano a duellare, divise da appena 6, 5 miglia, in un continuo alternarsi al vertice. Sia gli americani di PUMA che i francesi di Groupama 4 procedono velocemente verso Itajaì, in Brasile, a velocità prossime se non superiori ai 18 nodi in un intenso match-race che è facile prevedere si protrarrà fin sulla linea del traguardo. Se Groupama 4, infatti punta alla seconda vittoria consecutiva, PUMA potrebbe ottenere la sua prima vittoria in questa edizione del giro del mondo che gli farebbe guadagnare anche un prezioso bottino in termini di punti.

Ken Read, skipper della barca statunitense è il primo a dirsi sorpreso. “Se alla partenza da Auckland mi aveste detto che avremmo attraversato il pacifico, una tempesta dietro l’altra, doppiato Capo Horn, risalito metà della costa del Sud America per poi ritrovarci a 200 metri da un’altra barca in lotta per il primo posto, vi avrei presi per matti. Il fatto che siamo così vicini a Groupama dopo tutto quello che ci è successo va al di là di ogni immaginazione. E’ una grande cosa per lo sport, per la regata.” Read ha spiegato che i due team, testa a testa, hanno affrontato insieme una transizione da un vento a un altro, ma che l’obiettivo di allontanarsi dai francesi è tutto tranne che semplice e che è verosimile che tutto si giochi a poca distanza dalla linea. “Quei ragazzi sono una spina nel fianco! E’ divertente questa corsa di velocità, ma è molto probabile che tutto si vinca o si perda nelle ultime 250 miglia, che sono notoriamente di vento instabile… E’ bellissimo per la vela e per i nostri fan, ma è terribile per la mia ulcera!” Dopo aver rallentato nel passaggio di un’alta pressione, al rilevamento delle 15 il duo è ritornato a camminare veloce, dai 17 ai 18 nodi, con le vele più grandi e potenti a riva. “Stiamo entrando nel fronte freddo, abbiamo 28 nodi di vento e le vele grandi su, vediamo chi molla per primo…”

Alle loro spalle, in terza posizione, gli spagnoli di Team Telefónica hanno accorciato sensibilmente le distanze dopo essere ripartiti dal pit-stop tecnico effettuato nei pressi di Capo Horn. Aiutati da un buon flusso di vento, gli iberici sono riusciti a riprendere 180 miglia in 24 ore. Al rilevamento di oggi alle 15 Iker Martinez e i suoi navigavano ancora intorno ai 15 nodi, ma erano relativamente rallentati dal passaggio in un’area di vento più leggero. “Abbiamo planato per quasi 24 ore” ha raccontato il Media Crew Member di Telefónica Diego Fructuoso. “Le due barche davanti si sono un po’ allungate ma non dobbiamo perdere la speranza. Può succedere di tutto, dobbiamo continuare a navigare e non smettere di provarci.” Quasi alla stessa latitudine di PUMA e Groupama, ma ancora in oceano Pacifico, gli ispano/neozelandesi di CAMPER sono ormai a solo 300 miglia dal porto cileno dove hanno deciso di far scalo per riparare i danni strutturali subiti nella prima settimana della tappa. Il timoniere Rob Salthouse ha spiegato che è un lavoro molto intenso quello che attende tutto il team, compresi i tecnici: “Camminiamo veloci, siamo a crica 300 milgia dall’ingresso meridionale di Puerto Montt. Quando arriveremo ci aspettano due o tre giorni molto intensi. Il nostro shore team dovrà fare l’impossibile per completare i lavori e noi cercheremo di dare una mano. C’è un sacco da fare, rimettere la paratia di prua e sostituire i longheroni.” Dopo aver riparato, CAMPER prevede di riprendere il mare, doppiare capo Horn e finire la tappa.

In quinta posizione, anche Abu Dhabi sta mantenendo delle buone medie e naviga sulla stessa rotta di CAMPER, a meno di 600 miglia dalla costa cilena, pur cercando di non sottoporre la barca e la riparazione temporanea a uno stress eccessivo. Ian Walker e il suo equipaggio, tuttavia non hanno ancora comunicato se intendono fare scalo anche loro in Cile oppure se proseguire via mare e stanno analizzando attentamente le previsioni meteorologiche per le prossime ore prima di fare una scelta. “Per il momento tutto bene, la riparazione sembra che tenga, ma sappiamo che l’esterno della barca è spesso solo un millimetro e mezzo e non si può dire se e quando ci sarà un’onda a peggiorare la situazione. Cerchiamo di navigare sbandati per tenere la parte danneggiata dello scafo fuori dall’acqua e la controlliamo costantemente. Speriamo di poter confermare presto il nostro piano a più lungo termine.”

Related Posts