Economia

Un tavolo permanente per l’economia del mare

  “Nel primo mandato del presidente Armando Cusani, afferma Silvio D’arco, siamo riusciti ad ottenere dalla Regione Lazio, non senza fatiche, il riconoscimento giuridico del Distretto produttivo della nautica nel quale sono inseriti ben 13 Comuni della nostra provincia (Gaeta, Formia, Minturno, Spigno Saturnia, SS. Cosma e Damiano, Itri, Fondi, Sperlonga, Terracina, San Felice Circeo, Pontinia, Sabaudia, Latina).
Tale riconoscimento ci ha già consentito di attrarre in provincia di Latina le prime risorse finanziarie a favore del sistema delle imprese previste dai fondi comunitari.
Si tratta, precisa D’Arco, di circa 15 milioni di euro destinati a potenziare le strutture e gli impianti produttivi, nonché, alla realizzazione di servizi e progetti sistemici per sostenere e sviluppare la competitività delle imprese nei settori della nautica da diporto e della cantieristica navale.
Con il secondo mandato, prosegue D’Arco, metteremo al centro dei nostri impegni la realizzazione di un Piano di Sviluppo Provinciale Integrato finalizzato a rilanciare organicamente l’insieme delle attività connesse all’economia del mare.
Un Piano che affronti le problematiche del mare e della costa, che sia condiviso con i comuni costieri e con le parti sociali e imprenditoriali, che si muova in armonia con gli indirizzi programmatici ed urbanistici stabiliti del Piano Territoriale Generale Provinciale, ormai giunto nella fase finale di approvazione.
Le problematiche esplose in queste ultime settimane, penso in particolare al sequestro dei pontili a Ponza, all’operazione Golfo Azzurro nel sud pontino e non ultimo alle vicende legate alla fruizione del Lago di Paola, rischiano di riproporsi e di riflettersi negativamente in altri ambiti territoriali e di ingessare l’intera economia del mare della nostra provincia.
Da qui l’esigenza di dare vita ad un piano di coordinamento provinciale in grado di affrontare le questioni strutturali del litorale e di semplificare anche l’attuale quadro normativo e regolamentare regionale in particolare sulla portualità turistica, sui piani di utilizzazione degli arenili (PUA) e sulle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali che fino ad ora hanno scoraggiato, ritardato e mortificano ogni possibile iniziativa di sviluppo sia pubblica che privata.
Il prossimo 22 settembre, conclude D’Arco, insedieremo in provincia di Latina il tavolo di coordinamento dell’economia del mare per metterci subito al lavoro e individuare insieme ai comuni costieri e alle parti sociali le linee strategiche d’indirizzo, con le azioni progettuali prioritarie da mettere in campo.
In particolare metteremo al centro della nostra attenzione le problematiche e le azioni progettuali strutturali connesse in particolare:
all’erosione delle spiagge, all’accessibilità del litorale, allo sviluppo della portualità turistica, alla semplificazione delle procedure per il rilascio delle concessioni demaniali, alla qualità delle acque di balneazione al sistema delle depurazione e del dinquinamento dei fimi e dei canali di bonifica, alla valorizzazione e fruizione compatibile dei laghi costieri, allo sviluppo delle aree industriali e artigianali destinate alle attività della cantieristica e della nautica da diporto.
Insomma, vogliamo costruire un progetto funzionale e capace di creare una nuova e più forte attrattività turistica e produttiva dell’intero territorio provinciale, che dovrà realizzarsi anche attraverso un ambizioso piano di marketing territoriale in grado di agire e promuovere il territorio provinciale a livello nazionale e internazionale.
Sarà questa una sfida importante sulla quale vogliamo scommettere ed aprire un ampio e stringente confronto anche di tipo programmatico e istituzionale sia con la Regione Lazio, sia con il Governo nazionale, con l’obiettivo di far convergere nella stessa direzione risorse finanziarie statali, regionali e comunitarie già disponibili dai Fondi Strutturali dell’unione Europea, anche al fine di rispondere in maniera più adeguata alla crisi economica in atto e alle esigenze produttive e occupazionale del nostro territorio provinciale”.

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