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Una larva salverà il mare? O la consapevolezza?

Quanti sano quale è il reale stato di salute del mare? Quanti sanno quale volume di plastica inquina il mare? Quanti sanno che la #plastica è entrata nella catena alimentare dell’uomo? Sono solo alcuni quesiti sulla reale consapevolezza del drammatico impatto che il consumismo in generale e la plastica in particolare sta avendo sulla risorsa più importante del pianeta. Qualche anno fa un giovanissimo ricercatore olandese ha sviluppato una macchina galleggiante in grado di operare in queste immense distese di plastica, visibili dai satelliti, che inquinano oceano Atlantico e oceano Pacifico. Il suo nome Boyan Slat. A 17 anni stupì il mondo con un progetto innovativo. Dopo tre anni di studi e 2 milioni di dollari dal crowdfunding, Boyan Slat è pronto: dal 2016 la sua The Ocean Cleanup ha iniziato a pulire gli oceani dalla plastica. Da qualche giorno fa notizia la scoperta di una ricercatrice italiana, che per definizione di ricercatrice lavora all’estero e precisamente in Spagna, che casualmente ha scoperto una larva “mangia-plastica” che potrebbe liberare il pianeta dal polietilene.

Il suo nome è Federica Bertocchini e la scoperta è avvenuta per caso grazie a un’osservazione dell’apicoltrice nell’Istituto spagnolo di Biomedicina e Biotecnologia della Cantabria. Un centinaio di larve sono state poste vicino a una busta di plastica nella quale, già a distanza di 40 minuti, sono comparsi i primi buchi. Dopo 12 ore la massa della busta si era ridotta di 92 milligrammi: un tasso di degradazione che i ricercatori hanno giudicato estremamente rapido, rispetto a quello finora osservato in altri microrganismi capaci di digerire la plastica, come alcune specie di batteri che nell’arco di una giornata riescono a degradare 0,13 milligrammi.

“Se alla base di questo processo chimico ci fosse un unico enzima, la sua riproduzione su larga scala utilizzando le biotecnologie sarebbe possibile”, ha osservato Bombelli. “La scoperta – ha aggiunto – potrebbe essere uno strumento importante per liberare acque e suoli dalla grandissima quantità di buste di plastica finora accumulata”.

Nutriamo oggi una speranza in più ma il tema ambientale ha un notevole impatto anche sull’economie mondiali e oggi eliminare alla fonte la plastica potrebbe essere una speranza in più. Quindi ottima la scoperta della larva e l’operato del giovane olandese, ma attenzione al riciclo consapevole.

Boyan Slat

 

larva mangiaplastica

 

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