Alla fine il decreto sull’autonomia del Coni è stato approvato dal Consiglio dei ministri convocato questa mattina e nel corso del quale il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha comunicato la volontà di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. Il provvedimento è arrivato sul fil di lana, a poche ore dalla riunione del Comitato olimpico internazionale (Cio) in programma domani a Losanna.
Senza il decreto sull’autonomia del Coni, anche detto “decreto Salva Coni“, domani il Cio avrebbe deciso la sospensione del Coni, in seguito alla quale gli atleti azzurri avrebbero dovuto partecipare alle Olimpiadi senza inno e tricolore.
Come sottolineato dalla Repubblica, il decreto sull’autonomia del Coni “ripristina l’autonomia funzionale e gestionale del Coni restituendo a Malagò la pianta organica (dovrebbe trattarsi di 165 dipendenti) e alcuni immobili”.
L’Ansa ha fatto sapere che a informare il presidente del Cio, Thomas Bach, è stato lo stesso presidente del Coni, Giovanni Malagò. A quanto pare, Bach ha detto: “Sono molto felice”.
Il ministro delle Politiche giovanili e dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha affermato: “Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto contenente le norme che sanciscono l’autonomia del Comitato olimpico nazionale italiano. Ora l’ultima parola spetta al Parlamento in sede di conversione. Per la lunga e gloriosa storia sportiva e democratica del nostro Paese era improbabile che l’Italia venisse così duramente sanzionata già domani, ma la decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell’indipendenza del Coni lasciato aperto dalla riforma del 2019”.
L’approvazione del cosiddetto “decreto Cio” è stata commentata anche dal presidente della Federazione italiana vela (Fiv), Francesco Ettorre: “E’ una giornata importante per lo sport italiano, grazie all’opera incessante del presidente Giovanni Malagò che ha sempre creduto nell’unità e nella centralità del Coni per il mondo sportivo. Ciò che il Coni ha chiesto ripetutamente negli ultimi mesi trova oggi riscontro in extremis nel decreto del governo che può ridare fiducia e slancio ai nostri atleti”.
Ettorre ha quindi affermato: “In questi anni lo sport in modo compatto ha rivendicato l’indipendenza del Coni, non per volontà di mantenere un fortino, ma nella consapevolezza sin dall’inizio che certi interventi normativi fossero in palese violazione di quanto indicato nella Carta Olimpica. E quanto successo oggi conferma quanto le nostre paure e i nostri timori fossero giustificati, visto che è dovuto arrivare un decreto legge dell’ultimo minuto che speriamo possa scongiurare quello che sarebbe stato il punto più basso dello sport italiano, ovvero la partecipazione olimpica dei nostri atleti privati dell’inno e della bandiera”.
E ha concluso: “Sono quindi molto felice per i nostri atleti che in tutta serenità possono pensare a vivere l’esperienza di Tokyo che sarà la realizzazione del sogno di ogni sportivo, sotto l’auspicio e con la presenza dei simboli nazionali che sono sempre lo stimolo maggiore dei loro sacrifici e del loro impegno.”
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