L’inquinamento da microplastiche in mare è un problema molto serio. Di recente, l’agenzia scientifica nazionale australiana (Csiro) ha fatto sapere che sui fondali marini ci sono 14 milioni di tonnellate di microplastiche. E’ in questo scenario che il dispositivo sviluppato da Suzuki va ad assumere un’importanza particolare. Ma di cosa si tratta?
Partiamo dal nome. Si chiama Suzuki Micro-Plastic Collector ed è un dispositivo per motori fuoribordo, grazie al quale è possibile raccogliere le microplastiche presenti in mare. Il progetto parte dall’iniziativa Suzuki Clean Ocean Project, che affronta proprio i problemi dei rifiuti di plastica in mare e nelle acque interne.
Come è nato e come funziona il Suzuki Micro-Plastic Collector
Con l’obiettivo di affrontare il serio problema dell’inquinamento da microplastiche in mare, il cui impatto sull’ecosistema è devastante, come specificato da una nota, “gli ingegneri di Suzuki si sono concentrati sulla struttura del fuoribordo che, quando è in funzione, aspira e rimette in mare tonnellate di acqua”.
Da qui, hanno sviluppato un dispositivo di filtraggio e raccolta, capace di selezionare la microplastica utilizzando il sistema di ricircolo dell’acqua di raffreddamento. Questo dispositivo permette di raccogliere le microplastiche in mare utilizzando la propria barca con il motore Suzuki.
Il Micro-Plastic Collector ideato da Suzuki può essere facilmente installato all’interno del sistema di raffreddamento e, secondo quanto specificato, non influisce sulle prestazioni del motore. Questo perché impiega solo l’acqua già utilizzata per raffreddare il motore.
Una ricerca condotta in Giappone ha mostrato che, tra le sostanze raccolte attraverso questo sistema di filtraggio, sono stati trovati rilevanti depositi di microplastiche. In base a quanto reso noto, “ulteriori dati sono in via di aggiornamento e si avranno al termine della fase di ricerca e sviluppo del sistema che Suzuki sta conducendo anche nel resto del mondo”.
Quando sarà disponibile il dispositivo per raccogliere le microplastiche in mare
L’obiettivo di Suzuki è quello di introdurre il dispositivo come optional sui propri fuoribordo a partire dal 2021 e di renderlo successivamente disponibile come tecnologia standard per la propria gamma.
Suzuki Clean Ocean Project, di cosa si tratta
Del Suzuki Clean Ocean Project non fa parte solo il Micro-Plastic Collector. Ci sono infatti altre importanti attività incluse in questo progetto. Per tutelare l’ambiente, nel 2010 è partita la Clean-Up the World Campaign per la pulizia di mari, fiumi, laghi e stagni. Una campagna promossa nel quartier generale Suzuki, ad Hamamatsu, in Giappone.
Con l’obiettivo di ridurre gli imballaggi in plastica, si è pensato alla progettazione di sistemi d’imballaggio per i fuoribordo Suzuki che sfruttano materiali alternativi e il cui utilizzo è stato avviato in via sperimentale per alcuni modelli, a partire da quelli prodotti nel giugno 2020. Da settembre 2020, inoltre, per le spedizioni di parti di ricambio originali Suzuki, si è partiti con la sostituzione dei materiali d’imballaggio in plastica, al posto dei quali viene utilizzata la carta.
Ci sono poi le sedi di lavoro eco-friendly, dove sono stati messi in atto comportamenti volti a salvaguardare l’ambiente. Come? Diminuendo l’uso di bottiglie e bicchieri di plastica a favore di erogatori dell’acqua comunale, borracce, tazze e tazzine di ceramica; eliminando i cestini singoli a favore della raccolta differenziata collettiva; favorendo la piantumazione di alberi nella sede di lavoro; rinnovando l’impianto elettrico e ottenendo così una maggiore efficienza energetica; sostenendo attività a favore dell’ambiente.