SI è svolta alle ore 10 di Auckland di giovedì 14 gennaio, ore 22 del 13 gennaio in Europa, la conferenza stampa di apertura della PRADA Cup. Ospite d’onore il title sponsor dell’evento: il CEO di PRADA, Patrizio Bertelli che, collegato dalla sua casa in Toscana, ha dato la sua visione a poche ore dall’inizio dell’evento, il cui vincitore avrà il diritto di essere lo sfidante ufficiale alla 36° America’s Cup.
Molto interessante l’esordio di Bertelli in conferenza stampa, che non ha nascosto i suoi timori nel 2017 sul fatto che la Coppa stava prendendo una direzione non consona con questo sport. Nel confronto con Grant Dalton in quei giorni, emerse chiaramente che si stava andando nella direzione di qualcuno che voleva essere il padrone di un circuito di Formula Uno. Il riferimento era palesemente a Larry Ellison e Russell Coutts, proprietario e AD di Oracle Racing. Invece la Coppa doveva e deve mantenere il ruolo di evento sportivo ricco di tradizione e fascino che l’ha resa unica in 160 anni di storia: per decidere bisogna vincerla, non c’è alcun secondo. Pertanto un forte senso di responsabilità ha richiamato PRADA a tornare in Coppa. Oggi c’è la PRADA Cup, ieri c’era la LOUIS VUITTON Cup, ma domani potrà esserci chiunque altro abbia voglia di investire in questo evento.
Per Bertelli la barca che è stata pensata, è una barca fantastica da vedere a terra e in mare, che apre un’era
nuova nella competizione e che porterà nei prossimi dieci anni altre evoluzioni. E per chi afferma che la Coppa ha troppi pochi team, Bertelli risponde che questo evento è come un a start-up perché è una formula complessa, ma se il prossimo vincitore continuerà a mantenere queste imbarcazioni, sarà allora possibile vedere altri team.
Questo evento ha riunito i migliori equipaggi del mondo, i migliori progettisti del mondo, migliori timonieri del mondo, e quindi secondo il patron di PRADA, si tornerà a vedere del match race e delle partenze adrenaliniche grazie al fatto che si torna a partire di bolina, quindi i team saranno tutti molto vicini. Bertelli ha fatto anche
riferimento alle parole di Grant Dalton che nella fase iniziale in cui si doveva decidere che barca ideare, la scelta doveva andare verso direzione progettuale di una barca che avrebbe lasciato il segno nella vela del futuro. Così è stato e quindi Dalton aveva assolutamente ragione. Secondo Patrizio Bertelli fra dieci anni questi concetti saranno sviluppati sia per la regata che, nei modi e nelle forme, per la crociera.
Bertelli ha chiuso il suo intervento in conferenza affermando che la gestione di questo evento richiede una struttura professionale molto complessa propedeutica alla gestione di un’azienda.
Pertanto adesso non resta che aspettare in acqua
chi avrà l’azienda migliore