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Ambrogio Beccaria: ho navigato ascoltando la barca

“Sono stanchissimo perché navigare con un Class40 non è come navigare con un Mini6.50: è più scomodo”. Questa una delle dichiarazioni di Ambrogio Beccaria, milanese, classe 1991 che, dopo l’ottimo primo posto alla Mini Transat del 2019, bissa la sua prestazione, concludendo al secondo posto alla mitica Route du Rhum 2022.

Ambrogio in realtà ha compiuto un’impresa eroica per numerose ragioni, perché:

  • Prima vera navigazione di ALLAGRANDE PIRELLI
  • Prima vera opportunità di conoscere ALLAGRANDE PIRELLI
  • Prima navigazione in solitario dopo due anni dall’ultima volta (con il mini6.50)
  • Primo progetto di Class40 da parte del suo progettista

Una barca che ha stupito tutti per le sue prestazioni. Il cantiere genovese San Giorgio ha già in costruzione il secondo modello del Class40 che è stato ordinato da Andrea Fornaro e che sarà una lepre per ottimizzare ALLAGRANDE. Ma sembra che numerosi francesi siano in contatto per avere nuove produzioni i cui stampi sono di proprietà di Ambrogio stesso. Secondo il ragazzo italiano – per tutti gli amici Bogi – la partenza di bolina ha agevolato la fase di conoscenza del mezzo durata circa una settimana; ma il giro dopo il terzo fronte è stata l’occasione per conoscere il frullatore in grado di provocare tutta la fatica possibile, durante la seconda settimana. Tensione e stanchezza gestita con una grande forza mentale. Infatti Ambrogio ha dovuto trovare le sue energie fisiche e mentale per non mollare, perché il terzo fronte è stato così potente che ha messo fuori uso la vela J2 e il sensore in testa d’albero che avrebbe aiutato a settare il pilota automatico sulle variazioni del vento.

Douguet Corentin

Douguet Corentin

“Ho sofferto molto e ho pensato di mollare, ma la mia forza interiore e l’agonismo della strategia di regata mi ha aiutato a sentire la barca (i.e sentire la barca con il culo più che con gli strumenti); quindi dando agli strumenti un range di sbandamento e un range di velocità, sono riuscito a compensare l’assenza di segnale dalla testa d’albero. In sostanza ho navigato sulla bussola e non sul vento. Questo ha richiesto una maggiore attenzione e quindi inevitabilmente una maggiore fatica. Fatica che però si è spenta in prossimità dell’isola di Guadalupe dove la vicinanza con il navigatore francese Douguet Corentin ha di fatto creato un match race oceanico da cui non ho voluto mollare un metro, concludendo al secondo posto. Anzi la barca in poppa ha mostrato le sue potenzialità al punto tale che sono riuscito a rosicchiare in 4 ore 4 miglia al francese; cioè ho navigato mediamente 1 nodo più veloce di lui”.

Ora il ragazzo milanese deve festeggiare il risultato che avrà sicuramente vasta eco tra gli

appassionati italiani e alimenterà la passione dei navigatori mediterranei. Il 26 novembre ci sarà la premiazione a Point-a-Pitre e il 10 dicembre al Salone Nautico di Parigi si bisserà il

festeggiamento. Ma quello a cui tutti i tifosi non vorranno mancare sarà un momento in cui gli sponsor Pirelli e Mapei celebreranno il navigatore in Italia. Una lunga pausa fino ad aprile per l’imbarcazione che sicuramente subirà prove di ottimizzazione e sarà finalmente possibile per Ambrogio, tra le isole dei Caraibi, prendere la confidenza con manovre e mezzo in vista dei successivi appuntamenti agonistici.

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