Si attendono maggiori informazioni sull’America’s Cup 37, in particolare su quella che sarà la sede. Una data importante potrebbe essere il 17 novembre 2021. E’ infatti quello il giorno in cui il Defender Emirates Team News Zealend e Challenger of Record Ineos Britannia dovrebbero rendere noto il protocollo. Verrà comunicata anche la sede?
Il 17 novembre potrebbe essere dunque il giorno tanto atteso, quello in cui non solo verranno annunciate le regole, ma anche la sede dell’America’s Cup 37. Anche se questa seconda ipotesi potrebbe venire meno. Potrebbe infatti essere svelato solo il protocollo della prossima Coppa America, rimandando a un secondo momento la comunicazione della location.
America’s Cup 37, le news in arrivo
Quello che invece potrebbe accadere è vedere per la prima volta il “dietro le quinte” dell’America’s Cup con i team costretti ad aprire le porte alle troupe cinematografiche. A renderlo noto la testata neozelandese Stuff. A quanto pare, infatti, il successo della serie sulla Formula 1 in onda su Netflix, “Drive to Survive”, ha spinto l’America’s Cup a percorrere la medesima strada. E sembra che le case di produzione siano già state contattate. A Stuff, il ceo di Team New Zealand, Grant Dalton, ha spiegato: “Drive to Survive è stato un enorme successo e probabilmente ogni sport del pianeta vuole fare qualcosa di simile, ma non molti hanno un ambiente come il nostro”. Il 17 novembre verrà dunque comunicata anche questa novità?
C’è ancora molto da fare, ma Dalton ha fatto sapere che sia il Defender sia il Challenger of Record vogliono rispettare la scadenza del 17 novembre per comunicare il protocollo dell’America’s Cup 37. Dalton ha parlato di un lavoro produttivo e in progresso, teso a rispettare le opinioni di entrambe le parti, e ha spiegato che ci sono ancora dei problemi da risolvere, ma che sia Emirates Team News Zealend sia Ineos Britannia vogliono rispettare la data del 17 novembre 2021 per comunicare le nuove regole.
Stuff ha quindi fatto una sintesi di quello che al momento si sa sull’America’s Cup 37 e quello che ancora non si conosce.
Cosa si sa dell’America’s Cup 37
Sarà utilizzato ancora il monoscafo foiling AC75, che però probabilmente presenterà alcune modifiche.
Potrà essere costruita una sola barca, mettendo a dura prova i progettisti.
Sarà un evento multi-sfidante.
L’evento incorporerà regate di Coppa America femminile e giovanile.
La nuova classe di barche per donne e giovani sarà l’AC40 che i team possono utilizzare anche per i test.
Le squadre dovranno utilizzare barche da inseguimento alimentate a idrogeno, con il prototipo del Team New Zealand attualmente in costruzione.
La regola della nazionalità è stata rafforzata: il 100% dell’equipaggio di regata deve essere titolare di passaporto del Paese dello yacht club della squadra al 19 marzo 2021 o essere stato fisicamente presente in quel Paese (o agendo per conto di tale yacht club ad Auckland, sede degli eventi AC36) per due dei tre anni precedenti prima del 18 marzo 2021.
Sarà consentita una quota di stranieri negli equipaggi in gara per i concorrenti provenienti da “nazioni emergenti”.
Cosa non si sa ancora dell’America’s Cup 37
Il luogo rimane un mistero. Ma questa non è una novità: Auckland 2021 è stata confermata solo sei mesi dopo la pubblicazione del protocollo che includeva una disposizione per la navigazione in Italia in caso di fallimento dei piani di Auckland.
Per quanto riguarda il quando si disputerà l’America’s Cup 37, si ipotizza il 2024, che però sarà anche l’anno delle Olimpiadi di Parigi.
Nell’ultima edizione le regate di accumulo sono state vittime della pandemia ma sono considerate vitali per la presenza in Coppa America e per affinare le squadre negli ambienti di gara.
Dimensioni dell’equipaggio. Nell’ultima edizione c’erano 11 velisti a bordo, numero che però potrebbe essere ridotto per contenere i costi.
Quanta energia immagazzinata può essere utilizzata. Ciò avrà un impatto sulle dimensioni dell’equipaggio, in particolare sul numero di grinder richiesti. Nell’ultima edizione erano otto.
Cambiamenti di percorso. Data la velocità delle barche, sembra che i percorsi dell’ultima edizione fossero troppo restrittivi.