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America’s Cup, alla prossima edizione arriva una nuova classe di barche per donne e giovani

Dall’AC40 alla Coppa America femminile e giovanile. Ecco le importanti novità per la prossima edizione dell’America’s Cup. A renderle note il Royal New Zealand Yacht Squadron (Rnzys) e il Defender Emirates Team New Zealand (Etnz) insieme al Royal Yacht Squadron Ltd (Rysl) e al Challenger of Record Ineos Team Uk. Il Protocollo per la 37esima America’s Cup dovrebbe essere pubblicato il 17 novembre. Ma ecco qualche anticipazione.

Secondo quanto reso noto tramite un comunicato, l’AC75 sarà ancora protagonista delle regate dell’America’s Cup per almeno le prossime due edizioni, ma verrà introdotta una nuova classe di barche, il monoscafo AC40. L’AC40 sarà una versione ridotta dell’AC75 dinamica, potente e in grado di raggiungere velocità simili a quelle dell’AC75. L’obiettivo? Accelerare la partecipazione all’America’s Cup da parte di donne e giovani velisti foiling con regate separate, l’AC37 Women’s e Youth America’s Cup.

Commentando le novità della prossima edizione dell’America’s Cup il commodoro del Royal New Zealand Yacht, Aaron Young, ha detto: “Creare percorsi e aumentare la partecipazione per le donne, i giovani e le nazioni emergenti è stata una priorità sin dalla vittoria nel 2017”. Il ceo di Emirates Team New Zealand, Grant Dalton, ha spiegato: “Tutti i team in gara devono acquistare almeno un AC40 che verrà utilizzato nelle regate preliminari e poi messo a disposizione delle rispettive regate indipendenti femminili e giovanili che si terranno presso la sede della 37esima America’s Cup. Gli yacht club delle squadre dell’America’s Cup in competizione devono partecipare sia agli eventi femminili che a quelli giovanili, le iscrizioni saranno aperte anche ad altri Paesi e yacht club”.

Sir Ben Ainslie, ceo di Ineos Team Uk, ha dichiarato: “L’America’s Cup ha un ruolo importante da svolgere nell’ampliare l’accesso e l’inclusione di tutti gli atleti nella vela. Le regate della Coppa America femminile e giovanile sono un importante passo avanti e una piattaforma tanto necessaria che consente a tutte le nazioni di migliorare sul fronte della diversità e dell’inclusione nel nostro sport. Non vediamo l’ora di creare un percorso in Gran Bretagna che supporterà entrambi i programmi dentro e fuori dall’acqua, offrendo ai nostri atleti opportunità di successo nelle competizioni, contribuendo anche a colmare il divario nella vela professionale”.

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