Scongiurare la sospensione del Coni da parte del Cio sul fil di lana. E nel bel mezzo di una crisi politica. Potrebbe arrivare questa mattina, nel corso del Consiglio dei ministri convocato per le 09:00, il decreto Salva Coni.
Qui gli aggiornamenti: Decreto Sull’autonomia Del Coni, Arrivata L’approvazione Da Parte Del Cdm
Domani è prevista la riunione a Losanna del Comitato olimpico internazionale (Cio). Non c’è più tempo. Bisogna decidere adesso. E, a quanto pare, proprio nel corso del Cdm durante il quale il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, comunicherà ai ministri la volontà di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni, arriverà anche l’atteso decreto Salva Coni.
Come spiegato dal Sole 24 Ore, si tratta di “un provvedimento d’urgenza che punta a ristabilire la piena autonomia del movimento sportivo italiano dall’autorità di governo istituendo la Coni Spa come struttura necessaria ‘per salvaguardare l’autonomia dell’ordinamento sportivo nazionale quale articolazione del movimento sportivo internazionale'”.
Se per il decreto Salva Coni non ci dovesse essere spazio nel Cdm di questa mattina, come sottolineato dal Corriere della Sera, Conte “potrebbe annunciare di voler licenziare il decreto in tempi molto brevi, nel caso ovviamente in cui riceva un nuovo incarico dal presidente Mattarella”.
Nella sua audizione alla Commissione cultura sul riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi e di lavoro sportivo, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha detto: “Il Cio non chiede nulla di diverso da quello che il governo italiano si è sempre impegnato, anche nella corrispondenza specifica col Cio, a regolare. Anche firmando l’host city contract per ospitare i Giochi del 2026 a Milano e Cortina: un contratto in cui ci impegnavamo ad aderire agli articoli della Carta Olimpica. Ci siamo ridotti così perché la società Sport e Salute, che ha sostituito Coni Servizi, nel frattempo non ha scorporato le funzioni del Coni: pianta organica e asset. Nell’ambito delle sue funzioni, il Coni non può dipendere da una società del governo. Ma per colpa della politica, a distanza di 25 mesi dalla riforma, questo discorso non è stato risolto. Il Comitato esecutivo del Cio non so cosa delibererà, mercoledì. Ma a più riprese, il presidente Bach, in modo estremamente eloquente, ha fatto presente che questa situazione è contraria all’ordinamento. E l’esecutivo di mercoledì è l’ultimo, poi non ce ne saranno altri. Perché anche il presidente Bach scade. Ci saranno elezioni a metà marzo, da qui a quella data non ci saranno altri esecutivi. Verranno fissati poi, ma per questo la scadenza di mercoledì è assolutamente ineludibile. Serve un intervento tampone del governo che fermi qualsiasi delibera del Cio. Qualunque altra scelta sarebbe non so se un suicidio o un’eutanasia. Certamente autolesionistico”.
Da parte sua, sempre alla Camera, il presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, ha affermato: “Mai Sport e Salute ha inciso o tentato di incidere sull’autonomia del Coni, dai dipendenti agli acquisti fino ai fornitori. Per questo abbiamo proposto una soluzione istituzionale, una soluzione tempestiva, semplice, lineare, peraltro sollecitata proprio dal Coni nel settembre 2019: noi abbiamo un interesse coincidente e con un contratto di servizio possiamo prevedere la gestione autonoma dei dipendenti e dei presidi organizzativi, quindi autonomia totale per il Coni. Ma per andare avanti bisogna essere in due, mentre noi oggi siamo i soli a cercare una soluzione istituzionale, che non può essere quella di raddoppiare costi, uffici, dipendenti, spogliando una società pubblica”. E ha aggiunto: “Il Cio chiede maggiore autonomia del Coni oppure una legge? Da quello che abbiamo letto non si chiede maggiore autonomia, bensì un ritorno al passato. Ma non si può tornare indietro quando tutto è cambiato. Spero la scadenza del 27 gennaio non sia stata troppo drammatizzata anche in danno al nostro Paese”.
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