Alle prime luci dell’alba del 1 aprile, due grandi massi si sono staccati dall’alto del costone che sovrasta il porto turistico. Distrutta una parte del tetto dello yacht club ma per fortuna nessun ferito. Frana nel porto turistico, una delle pietre ha sfondato una parte del tetto della sede dello yacht club di Capri. I massi si sono staccati dall’alto del costone che sovrasta una delle banchine. Fortunatamente, è successo all’alba, ora in cui nessun marinaio transitava nella zona interdetta in virtù di un’ordinanza emanata dalla Capitaneria di Porto di Napoli.
Sul posto sono subito giunti i vigili del fuoco. A seguito del fatto, è stata fatta una nuova richiesta di ordinanza di ampliamento della chiusura dell’area da parte della Capitaneria di porto di zona. Il capitano di corvetta, Marino Bertocci, ha disposto la chiusura ed il transennamento della zona investita dalla roccia che si è staccata dal costone sovrastante e che ha distrutto un piccolo prefabbricato adibito a ricovero di attrezzature, oltre a sfondare una parte del tetto dello Yacht Club. L’area a rischio era già stata teatro, nel mese di gennaio, di un episodio di caduta di massi. E la capitaneria di porto aveva già emanato una ordinanza che vietava di attraversare una larga parte del molo.
L’area del costone colpita dal distacco dei massi era stata sfiorata ma non risanata, nel corso di un corposo intervento di messa in sicurezza cui provvide l’amministrazione dopo la “frana di Caterola”, un evento grave, che in molti ricordano sull’isola. “Proprio a fianco alla zona finita recentemente sotto osservazione – ha dichiarato il capitano Bertocci – è visibile, appunto, una rete, inserita nel corso di lavori che ormai risalgono a diversi anni fa. L’area colpita dal distaccamento dei massi avvenuto stanotte, invece, non fu risanata. Ed è qui che adesso, da qualche mese, abbiamo dei problemi”.
“Attendiamo il parere dei geologi – ha aggiunto – per decidere il da farsi. Intanto sono in corso i sopralluoghi dei tecnici del Comune”. Gli edifici colpiti – un prefabbricato, adibito a deposito, della ditta delle gru che serve il Porto turistico, distrutto, e il gazebo dello yacht club, di cui sono andati in frantumi i vetri – erano già interdetti. Chiudemmo l’area al passaggio delle persone il 19 febbraio scorso – ha spiegato ancora Bertocci – dopo la caduta delle prime pietre, in via precauzionale”.
Il comandante ha tranquillizzato sul fatto che la nuova ordinanza non intaccherà il traffico marittimo: “Abbiamo chiuso mezzo porto turistico al traffico, lasciando tuttavia accessibili le banchine. Il traffico via mare invece non è stato toccato dalla mia ordinanza: i massi sono caduti 20 metri più indietro, rispetto al ciglio della banchina”.
La frana ha messo in fibrillazione di nuovo tutta l’isola: il sindaco ha annunciato l’intenzione di rivolgersi alla Regione e al Governo, e di prendere i provvedimenti del caso, per non mettere a rischio la stagione turistica. Mentre c’é chi, dall’opposizione, lo critica per aver tentato di “nascondere” quel primo incidente.
“Partiremo subito con un progetto tampone per scongiurare qualsiasi ripercussione sulla stagione turistica – ha dichiarato il primo cittadino. Venerdì mattina, faremo anche un sopralluogo con i tecnici dell’impresa contattata dalla società che gestisce il porto turistico”. E ha aggiunto: “La zona interessata dalla frana era già stata recintata, ed era oggetto di interventi e verifiche ordinati dalla società Porto Turistico di Capri, che aveva anche richiesto un approfondito studio geologico”.
Ridimensiona l’episodio, infine, Massimo Massaccesi, il presidente dello Yacht club, colpito dalla frana: i vetri sono andati in frantumi e il tetto della tensostruttura è stato danneggiato. “Ci eravamo già messi al riparo – ha detto- Né ci saranno problemi, assicura, per l’evento sportivo più atteso dell’anno, la Rolex Sailing week, in programma dal 24 al 29 maggio. Era già stato previsto – spiega fra l’altro – un nuovo spazio nel porto per ospitare logistica e accoglienza del torneo di vela”.
FONTE: Napoli Today