Economia

I debiti della Coppa America, il Comune non paga: decreto ingiuntivo

Due aziende sono pronte a rivalersi per le spettanze sulla scogliera legante all’evento velistico internazionale. I debiti di Coppa America Il Comune non paga: decreto ingiuntivo. “Ci sono volute tutte le nostre forze per finire la scogliera a via Caracciolo in tempo e consentire le gare di Coppa America. Abbiamo lavorato giorno e notte, con costi altissimi. Noi abbiamo fatto il nostro dovere, è ora che lo facciano anche loro. Ci paghino”. Le due imprese che hanno costruito la scogliera (Arena Fortunato e Icad) a tempi record attendono da tre mesi la liquidazione per i lavori di prolungamento della scogliera. Ora non sono più disposte ad aspettare: ieri hanno dato mandato agli avvocati di presentare decreto ingiuntivo contro Palazzo San Giacomo. Repubblica.it

di TIZIANA COZZI
Repubblica.it – Si apre un altro capitolo, pronto un altro round per l’America’s Cup: quello dei pagamenti. “È da maggio che chiamiamo quotidianamente Comune e Regione  raccontano dall’azienda Arena Fortunato di Villa San Giovanni (Reggio Calabria)  ma ora non ci rispondono neanche più al telefono. Ci hanno detto che è la Regione a dover liquidare, perché si tratta di un’opera finanziata con fondi comunitari. Ma nessuno sa quando accadrà. Chiederemo gli interessi per il ritardato pagamento”.

Il rischio è di finire nella lista delle centinaia di imprese in attesa di pagamenti da Palazzo Santa Lucia. Fissata per aprile, la liquidazione è slittata di circa tre mesi e, presumibilmente, non si risolverà con l’estate. All’Arena Fortunato Srl, azienda appaltante, alla quale è intestato il contratto stipulato dal provveditorato alle Opere pubbliche, vanno circa 1 milione e 200 mila euro, alla Icad (azienda
subappaltante) circa 400 mila euro. I lavori si sono conclusi il 23 marzo, il pagamento, secondo il contratto, sarebbe dovuto arrivare a fine ultimazione, quindi ad aprile. Il tempo di raccogliere tutti i documenti da trasmettere al Comune e si è avviata la pratica. Il certificato di pagamento, compilato dal provveditorato alle Opere pubbliche, risale all’1 maggio, il 21 maggio è stato trasmesso al Comune, assieme alle fatture. Entro la fine di maggio sarebbe dovuto arrivare l’accredito. Invece non si è visto nulla.

«Anzi, abbiamo scoperto che l’importo, quando sarà liquidato, riguarderà il 20 per cento del totale complessivo. Questo non era previsto». Nel contratto si parla infatti di «pagamento in un’unica soluzione, all’ultimazione dei lavori». «Noi abbiamo anticipato soldi  dicono dalle aziende  che ora chiediamo indietro con urgenza. Per avere i massi in tempo per completare la scogliera e per riuscire a rispettare le regole e a far fare bella figura alla città, abbiamo promesso compensi più alti ai fornitori e pagamenti più veloci. A chi interessava fare un lavoro in così poco tempo senza sapere di essere ripagati in tempi brevi?».

Per realizzare i due “baffi” della scogliera all’altezza della Rotonda Diaz sono serviti 45 giorni di lavori a tempi di record. Migliaia le tonnellate di massi trasportate via terra con i camion e via mare con le chiatte cariche di materiale. Gli operai hanno concluso entro il termine previsto l’opera. «Per noi erano previste penali salatissime  concludono gli imprenditori delle due aziende  se non avessimo finito in tempo. E per loro? Non vorremmo rovinarci per la scogliera di Coppa America. Eppure i soldi per gli americani li hanno trovati subito. Ancora oggi sono gli unici a essere stati pagati. E pure in anticipo».

(20 luglio 2012) 

 

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