I mille colori dell’Ogliastra, nel Golfo di Orosei
Blu, azzurro, turchese, verde ma anche oro. Cambia il colore del mare in Ogliastra, nel Golfo di Orosei, increspato dal grecale o dal maestrale. Un tratto di Mediterraneo selvaggio, da Mari del Sud, annunciato da una foresta millenaria di uliveti, lecci, lentischi e euforbie. Quattordici miglia di calette ricoperte da distese di asfodeli come Cala Mariolu o la celeberrima Cala Luna location di Travolti in un mare d’azzurro della Wertmuller, del remake con Madonna e da un’infinità di altre pellicole. Una costa ben difesa dai sardi che hanno costretto il tycoon Paul Allen, numero due di Bill Gates e della Microsoft, a sparecchiare tavole imbandite dentro una grotta e a ritornare al largo. Nei pressi del capo Monte Santu si impennano le falesie dei Falchi, predilette dai rapaci per le loro acrobazie, che annunciano la spiaggia di ciottoli bianchi di Goloritzé, dominata dal pinnacolo dell’Aguglia. I fondali sono un acquario tropicale: si fa snorkeling attorno a un menhir calcareo di 120 metri che emerge dal mare. Termina qui il trekking Selvaggio Blu, uno dei più belli del mondo, quattro giorni di cammino, senza mai perdere di vista il mare. Compagno di viaggio il vento che non manca mai, assicurano gli habitué. Lo spettacolo continua a cala Sisine, incuneata nelle rocce punteggiate di verde della macchia mediterranea: in età romana ospitava un piccolo porto, ora solo silenzio e folate benefiche, sotto il sole implacabile. Accanto a grandi olivi, vicino a una torre aragonese per l’avvistamento dei pirati e alla chiesa del Mille, Santa Maria Navarrese, a metà del golfo di Arbatax. A pochi chilometri dal mare, Tortolì, capoluogo dell’Ogliastra. Poco charme, ma un indirizzo prezioso, la trattoria Da Lenin, rifornita ogni giorno dai pescatori: insalata di mare, bottarga, spaghetti all’astice, crostacei bolliti.