Oceano

La fama del Fastnet

I record sono crollati nella Rolex Fastnet Race 2011, che ha confermato il suo status di regata d’altura più ardua e tatticamente impegnativa al mondo. Come sempre, il percorso di 608 miglia ha condotto la flotta da Cowes, sull’isola di Wight, allo scoglio del Fastnet a sud-ovest dell’Irlanda, per poi fare ritorno doppiando le isole Scilly Isles a sud-ovest dell’Inghilterra fino al traguardo di Plymouth.  Domenica 14 agosto sono partite 314 barche – la flotta più numerosa nella storia della Rolex Fastnet Race, il cui precedente record di 303 barche risale allo scorso anno. Per questa edizione il Royal Ocean Racing Club, l’organizzatore della regata, ha deciso di invitare oltre alla flotta IRC, il cui numero massimo d’iscritti è 300, anche classi d’altura ‘professionali’ in grado di regatare con le proprie regole di classe.

Grazie a questa iniziativa, che ha richiamato molti team internazionali d’alto livello, la flotta di questa edizione della Fastnet Race è assolutamente straordinaria per qualità e varietà. Alcuni dei multiscafi più veloci al mondo, come il trimarano di 140 piedi Maxi Banque Populaire, hanno regatato accanto ai ‘minuscoli’ Contessa 32 e pilot cutter, con la gamma completa di yacht da regata compresa fra questi due estremi.

Alla Rolex Fastnet Race 2011 hanno anche partecipato tre Volvo Open 70, che in quest’occasione hanno potuto sfidarsi per la prima volta in assoluto prima della partenza della regata intorno al mondo in autunno. Nelle classi ‘pro’ hanno anche debuttato due trimarani di 70 piedi Multi One Design, accanto a sei IMOCA 60, gli yacht del Vendee Globe (la regata in solitario intorno al mondo non-stop), oltre a una straordinaria flotta delle ‘cugine’ più piccole di Classe 40.

Protagonisti della flotta IRC sono stati i due maxi di 100 piedi Rambler100 e ICAP Leopard, seguiti dal Farr 80 Beau Geste e da vari Mini Maxi tra cui il vincitore della Rolex Fastnet Race 2009, il JV72 Rán di Niklas Zennström e il Mills 68 Alegre di Andres Soriano; il grosso della flotta, tuttavia, era costituito da yacht più ‘normali’ con equipaggi amatoriali provenienti da 20 nazioni differenti. Per molti partecipare alla Rolex Fastnet Race rappresenta il clou della loro stagione velica, per altri è l’apice della propria carriera.

La sequenza di partenza al largo del Royal Yacht Squadron è iniziata con i multiscafi ed è culminata con i monsocafi a chiglia basculante e i VO70; le barche hanno affrontato un’impegnativa bolina nel Solent e nella Manica, come vuole la migliore tradizione della Rolex Fastnet Race. All’uscita del Solent, a Hurst Narrows, i venti di 30 nodi hanno causato i primi danni: il Classe 40 Eutourist Serv-System e il trimarano Strontium Dog (GBR) hanno disalberato e ci sono state due collisioni.

Come previsto, Banque Populaire, Gitana 11 e i due trimarani MOD70 erano velocissimi. Maxi Banque Populaire, la barca d’altura più veloce al mondo, condotta dal leggendario velista d’altura Loick Peyron, ha stabilito il passo della regata, tallonata da Gitana 11 condotta da Seb Josse, veterano di Vendee Globe e Volvo Ocean Race. Dopo aver bolinato fino allo scoglio del Fastnet, Maxi Banque Populaire ha poggiato puntando sul traguardo di Plymouth. Tagliando l’arrivo lunedì sera dopo 1 giorno, 8 ore e 48 minuti di navigazione, il trimarano più veloce al mondo ha stabilito un nuovo record assoluto della Rolex Fastnet Race, con un vantaggio di 7 ore e 39 minuti rispetto al precedente record stabilito da un multiscafo.

Nel frattempo, nei pressi di Fastnet Rock si vivevano momenti drammatici. Rambler100 di George David era finalmente riuscito a superare ICAP Leopard di Mike Slade nell’approccio al Fastnet. Doppiato lo scoglio alle 17:25 BST, Rambler100 si è diretto verso la boa di disimpegno Pantaenius; c’erano 25-30 nodi di vento e il mare era agitato, con onde corte e ripide. Improvvisamente la pinna della chiglia basculante si è spezzata appena sotto lo scafo e la barca è scuffiata.

Tre fortunati membri dell’equipaggio sono riusciti a salire subito sullo scafo, gli altri sono caduti in mare, inclusi i quattro velisti che al momento della scuffia erano sottocoperta. Nonostante le avverse condizioni meteo, la maggior parte dell’equipaggio è riuscita ad arrampicarsi sullo scafo ribaltato, ma cinque velisti, incluso lo skipper George David, sono stati spinti via dalle onde. Per fortuna i cinque sono riusciti a rimanere attaccati gli uni agli altri e sono stati soccorsi dopo aver trascorso 2 ore e mezzo in mare; il resto dell’equipaggio è stato recuperato da uno dei mezzi di soccorso della vicina Baltimore. Incredibilmente, tutti sono stati tratti in salvo grazie agli eroici sforzi combinati delle Valentia MRCC, Baltimore Lifeboat e Wave Chieftain. L’equipaggio è stato portato a Baltimore, mentre Wendy Touton, partner di David, è stata trasportata in ospedale via aerea per ipotermia ed è stata poi dimessa. Memori della terribile tragedia del Fastnet del 1979, gli abitanti di Baltimore hanno accolto con straordinaria ospitalità l’equipaggio di Rambler.

Dopo il terribile incidente di Rambler, ICAP Leopard di Mike Slade ha ripreso il comando dei monoscafi; tuttavia dopo aver doppiato Fastnet Rock il maxi di 100 piedi è stato raggiunto dai tre VO70 all’altezza delle isole Scilly. Dopo un’appassionante sfida in cui ciascuna delle tre barche, Abu Dhabi, Groupama 4 e Team Sanya, si sono alternate al comando, Groupama 4 ha dominato il ritorno da Fastnet Rock per essere poi superata da Abu Dhabi, yacht progettato da Farr e condotto dal duplice argento olimpico Ian Walker – con un vantaggio di soli 4 minuti e 42 secondi su Groupama 4 condotta dallo skipper francese Franck Cammas detentore del record di circumnavigazione del globo non-stop. Abu Dhabi ha infranto il record dei monoscafi nella Rolex Fastnet Race, stabilito da ICAP Leopard, con un tempo di 1 giorno, 18 ore e 39 minuti.

Martedì mattina c’è stato un altro arrivo ravvicinato simile tra gli IMOCA 60: Vincent Riou, vincitore del Vendee Globe 2004-5, ha raggiunto il traguardo in un 1 giorno, 23 ore e 21 minuti, davanti al duplice vincitore della Barcelona World Race, Jean-Pierre Dick su Virbac Paprec 2 e al duplice vincitore della Velux 5 Oceans, Bernard Stamm a bordo del suo nuovo Cheminees Poujoulat – i primi tre separati da meno di cinque minuti.
 
Le previsioni prima della partenza della Rolex Fastnet Race 2011 davano venti forti nelle prime due giornate, seguiti da condizioni leggere verso metà settimana – scenario che avrebbe favorito le barche più grandi e veloci in tempo compensato.

Rán di Niklas Zennström ha tagliato il traguardo dopo ICAP Leopard in IRC alle 12:53:44 BST di martedì, dopo 2 ore 3 minuti e 44 secondi di regata. Il Judel Vrolijk 72 dallo scafo argenteo era in lizza per la vittoria overall della Rolex Fastnet per la seconda volta consecutiva. La sua regata è stata facilitata dal ritiro dei suoi rivali più accaniti – il Farr 80 Beau Geste, per via di una crepa in coperta, e il Mills 68 Alegre di Andres Soriano per un danno al timone.

Mercoledì il passo della Rolex Fastnet Race è stato rallentato dal sopraggiungere di un’alta pressione sul percorso; molti yacht sono rimasti abbonacciati, soprattutto nei pressi delle isole Scilly e lungo la costa meridionale della Cornovaglia. I venti leggeri hanno predominato fino a giovedì, quando il grosso della flotta ha raggiunto il traguardo di Plymouth. Le barche sono sopraggiunte con un discreto vento, ma si sono imbattute in una corrente contraria e nei pressi dell’arrivo ci sono state molte nuove partenze ‘virtuali’ poiché  molti equipaggi si sono dovuti ancorare per evitare di essere sospinti nella direzione opposta rispetto all’arrivo. Giovedì notte, dopo l’inversione della marea, un’armata di 105 barche ha tagliato il traguardo nell’arco di due ore.

Rán di Niklas Zennström è stato confermato vincitore overall della Rolex Fastnet Race. E’ la prima volta che una barca vince due edizioni consecutive sin da Carina II negli anni 50.

“E’ assolutamente fantastico,” ha commentato Zennström. “Tutto il team è esultante e molto soddisfatto. Non avevamo mai regatato così bene prima d’ora. Abbiamo spinto la barca al massimo, non ci siamo mai rilassati e siamo sempre stati concentrati.”

Con l’eccezione di Rán in IRC Z, ICAP Leopard nella classe a chiglia basculante e il 48 Carina di Rives Potts’ McCurdy & Rhodes (USA) in IRC 2, i team francesi hanno vinto in tre delle altre classi IRC e hanno dominato il podio. Il titolo IRC 1 è andato ai regatanti ‘abituali’ RORC Nicolas Loday e Jean Claude Nicoleau sul loro Grand Soleil 43 Codiam. In Classe 3 ha vinto il JPK 10.10 Foggy Dew di Noel Racine, mentre in IRC 4 la vittoria è andata nuovamente al Nicholson 33 Iromiguy di Jean Yves Chateau, vincitore overall della Rolex Fastnet Race nel 2007.

Eddie Warden Owen, CEO del Royal Ocean Racing Club, ha dichiarato: “La Rolex Fastnet Race di quest’anno è stata molto interessante poiché ha offerto un po’ di tutto: è stata una regata impegnativa – non solo per via delle condizioni di vento nei primi due giorni, ma anche per il difficile ritorno delle barche piccole, che sono rimaste abbonacciate. Poi c’è stato l’indicente di Rambler (scuffia e conseguente soccorso dei 21 membri d’equipaggio) e ci siamo dovuti organizzare in gran fretta poiché la prima barca (il trimarano di 40 metri Banque Populaire) è arrivata dopo 32 ore.

Il fatto i Volvo Open 70 abbiano finito a cinque minuti l’uno dall’altro è straordinario. Anche i Classe 40 hanno avuto un finale molto combattuto. Maybird e Morwenna stanno doppiando lo scoglio ora, si tratta di due pilot cutter classici – stanno combattendo una battaglia personale. Finiranno la settimana prossima. Questo Fastnet ha offerto grandi opportunità ed è stata una magnifica esperienza per tutti.”

Alle 12:00 BST sei barche erano ancora in regata e dovrebbero finire oggi, incluse Edith Gray, Freebird, Brisbane Star, Rainbow UK, Morwenna, mentre l’arrivo di Maybird è previsto per le prime ore di domenica.

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