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The Ocean Race Summit Europe, l’appello per il pianeta blu

E’ necessario cambiare urgentemente la nostra relazione con il pianeta blu. E’ questo l’appello lanciato nel corso di The Ocean Race Summit Europe, che si è svolto durante The Ocean Race Europe, la regata europea che ha preso il via lo scorso 29 maggio da Lorient, in Francia, e che si è conclusa il 17 giugno a Genova. Un evento nel quale si è parlato di crisi climatica, di diritti degli oceani e di esempi di soluzioni ispirate al rispetto della natura nel continente europeo.

Come Salvaguardare L’ambiente Marino, Se Ne Discute A The Ocean Race Summit Europe Con Personalità Di Rilievo

Nel corso di The Ocean Race Summit Europe, importanti rappresentanti della politica delle varie città sedi di tappa hanno illustrato i loro impegni e il loro obiettivi. Il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha annunciato che il porto commerciale del capoluogo ligure punta a diventare completamente sostenibile entro il 2026. Richard Brisius, presidente di The Ocean Race, alla vigilia del Summit ha dichiarato: “Accogliamo con grande entusiasmo questo annuncio da parte del Sindaco Bucci e speriamo di poter collaborare alla realizzazione di questo obiettivo. Lo scopo dei nostri Summit è di unire le persone per raggiungere lo straordinario, e per contribuire a un pianeta più sano. Sappiamo che l’Italia ha tutta la passione e la volontà di giocare un ruolo chiave nelle azioni per salvaguardare la salute degli oceani nel futuro”.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha parlato del forte impegno che la Ue sta sottoscrivendo per proteggere e salvare i mari e ha annunciato che la Commissione “aggiornerà la sua agenda internazionale sugli oceani, il prossimo anno” e che “si concentrerà le sue forze diplomatiche per proteggere gli oceani”.

The Ocean Race Summit Europe ha acceso i riflettori sul riconoscimento dell’importante ruolo che gioca l’oceano sulla salute del pianeta e sull’importanza di ripensare la nostra relazione con il mondo marino. L’esplorazione dei “diritti” degli oceani è stato il tema chiave, con alcuni dei massimi esperti mondiali nel settore, che hanno spiegato perché gli oceani possono aiutare a creare un futuro ricco e sostenibile per tutte le forme di vita sulla terra.

Mumta Ito, fondatore di Nature’s Rights, ha dichiarato: “I diritti della natura sono diritti fondamentali, ma non sono compresi nel sistema legale. Un errore comune è considerare la natura contraria agli uomini”. Valerie Cabanes di End Ecocide on Earth ha chiesto che l’ecocidio venga considerato un crimine. In particolare, il Mar Menor, a Murcia, in Spagna, la più grande laguna di acqua salata d’Europa, è stata indicata come un esempio del perché sia necessario stabilire dei diritti. Teresa Vicente Giménez, professoressa di Filosofia del Diritto dell’Università di Murcia e sostenitrice dei diritti della natura, sta conducendo una campagna per il Mar Menor, perché possa avere gli stessi diritti delle entità commerciali e delle corporazioni che inquinano. E ha detto: “Dobbiamo riconoscere la verità ecologica, che la natura non appartiene agli esseri umani, ma che gli esseri umani sono solo un’altra specie che appartiene alla natura”.

A partecipare a The Ocean Race Summit Europe anche i velisti, che hanno parlato della loro esperienza in oceano e hanno messo in luce il potere dello sport per guidare il cambiamento.

Annie Lush, velista di Offshore Team Germany, ha parlato in particolare della vita in altro mare e di come i velisti oceanici stiano aiutando gli scienziati a capire il clima e i sistemi meteo. Lush ha chiesto che si approfondisca la conoscenza del più grande habitat della terra: “Il problema dell’oceano è che non ha voce udibile ed è lontano dagli occhi, dai pensieri, E’ molto facile ignorarlo. Tutto ciò che è fondamentale per la nostra vita deve avere una voce”.

Durante l’evento, Mark Towill, ceo di 11th Hour Racing Team, ha presentato il Sustainability Toolbox: una serie di guide e modelli che qualsiasi organizzazione può implementare per il proprio programma di sostenibilità, per aiutare a ridurre l’impatto sul pianeta.

E’ stato poi illustrato il caso di Palau. In qualità di Paese alla guida della protezione degli oceani, con l’80% delle sue acque aree marine protette, Palau ha salvaguardato con successo il suo ambiente marino, creando un sistema di pesca sano e sostenibile. Tommy E. Remengesau, ex presidente della Repubblica di Palau, ha affermato: “I Paesi devono avere leggi rigide e più severe per la protezione delle proprie acque, del loro ambiente e della loro popolazione. Non dobbiamo puntare al guadagno, ma pensare alle generazioni future”.

The Ocean Race Summit Europe ha messo in luce progetti provenienti da tutta Europa per trovare un sempre maggior numero di soluzioni basate sulla natura, come “Green Gravel”, un’iniziativa per riportare in vita le alghe, “le foreste dimenticate dei nostri mari” in una fase di test a Cascais, in Portogallo. I partecipanti – che includono governi, scienziati, industrie, organizzazioni non governative, media e discipline sportive – hanno appreso dell’esistenza di una nuova app usata nella località turistica di Formentera, che indica ai velisti dove dare ancora per evitare i fondali di alghe.

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