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Anche Repubblica sulla Coppa a Napoli

Coppa America, Caldoro detta le condizioni: Il presidente della Regione chiede ai sindaci di Napoli e Salerno di presentare progetti, che consentano di ottenere la candidatura alla prestigiosa manifestazione. Il Napoli di Cavani nel salotto buono della Champions e la città scelta come sede di una tappa della Louis Vuitton in vista dell’America’s Cup. Il primo è un risultato acquisito, il secondo, invece, è un sogno condiviso da tutti. Si pensa in grande, comunque, ed è un segno di vitalità che conferma i timidi ma incoraggianti accenni di risveglio. Quanto a centrare l’accoppiata, però, è tutta un’altra storia perché non ci sono lavori in corso, ma idee che potrebbero diventare cantieri.

di CARLO FRANCO – La Repubblica Napoli. I ricordi bruciano, però. Napoli ci ha provato otto anni fa, ma il flop fu clamoroso. Oltre a Valencia venne battuta anche da Trapani. Il presidente della Regione, Caldoro, però, ci crede e si è tuffato nell’impresa, con il piglio del timoniere: se davvero bisogna invertire la rotta cosa di meglio di una tappa del grandissimo giro che porterebbe a Napoli, Salerno, Capri, Ischia e Sorrento il ricchissimo circo della vela? Dopo l’annuncio, tra l’altro, il secondo passo di Caldoro è stato ancora più incisivo: ieri, infatti, ha messo in competizione, per un matchrace tutto burocratico all’insegna dell’efficienza, Vincenzo De Luca e Luigi de Magistris, i due sindaci che dovrebbero rendere possibile il sogno. Per tenerli sulla corda, il presidente si è lasciato scappare un «ho visto che hanno mostrato forte interesse, vediamo ora se sono bravi come dicono, sono disposto a crederlo ma tocca a loro mettere in campo progetti fattibili e realizzarli velocemente».

Una sfida, insomma, ma Caldoro indica, con il conforto di Paolo Graziano presidente degli industriali, le carte da mettere in campo: il recupero dei porti turistici  Bagnoli e Vigliena su tutti  e una capacità di accoglienza adeguata alla portata dall’evento. «Non vogliamo contrasti istituzionali, ma una fattiva collaborazione partendo dalla consapevolezza che il nostro unico punto di forza è il campo di gara che è il migliore del mondo. Tutte le amministrazioni interessate creino condizioni di attrattività del territorio». Che, però, non è una indicazione accettata da tutti, a cominciare da Pippo Dalla Vecchia, grande velista e presidente del Circolo Savoia: «Sono scottato dalla figuraccia che Bassolino mi fece fare nel 2003 e vorrei che non si sbagliasse ancora. Ma mi pare di capire che si scelga di regatare da Bagnoli a Pozzuoli con una puntata a Vigliena. Vorrei che si potesse fare, ma sono perplesso, anzi di più, mi vengono i brividi a credere che il porto di Vigliena, insabbiato ancor prima di partire, possa essere pronto in quindici mesi e a pensare a quello che accadrebbe se corso San Giovanni a Teduccio diventasse il boulevard della Vuitton Coup».

Esiste una alternativa? «Beh, concordo con Vincenzo Onorato, se davvero Napoli vuole impegnarsi in questo sprint disperato, l’unica è fare affidamento su San Gennaro e sul Molo San Vincenzo che ora è un braccio morto ma in dodici mesi può essere rivitalizzato e può diventare la struttura portante del progetto. O lì o niente, perché portare la Louis Vuitton in periferia, soprattutto quella orientale, è semplicemente una follia. Dopo il buco nell’acqua del 2003 è bello riprovarci, ma la Coppa, che poi, tra parentesi, è diventata un’altra cosa ed è stata ridimensionata dalla globalizzazione e dalla supponenza americana, non deve tornare a essere un miraggio. Che si allontana mano a mano che l’evento si avvicina, E, poi, per carità, invece di incontri segreti si lavori alla luce del sole ascoltando anche i tecnici. Faccio una provocazione: che ne sanno Caldoro, De Luca, de Magistris e Graziano di fiocco e di randa? L’unica persona informata dei fatti è il presidente Napolitano, che da sempre ama la vela».

FONTE: La Repubblica

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