Nei giorni scorsi Marevivo ha reso nota una lettera aperta molto dura indirizzata al governo italiano. La domanda, di fondo, è: come si pensa di affrontare la transizione ecologica in Italia? Parole, quelle dell’associazione ambientalista, arrivate proprio nel giorno in cui è entrata in vigore la Direttiva europea sullo stop alla plastica monouso, Sup (Single use plastics), che i Paesi membri ora devono recepire. Ma in Italia ancora non c’è il decreto di recepimento.
Partendo proprio da qui, dall’entrata in vigore della Direttiva europea sulla plastica monouso e dalla situazione in Italia, Marevivo ha scritto la sua lettera aperta indirizzato al governo italiano dal titolo: “Mentre gli azzurri vincono i quarti, l’Italia perde un’importante battaglia contro la plastica monouso”.
Ecco il testo:
“Il giorno prima il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in un post annuncia l’entrata in vigore della Direttiva europea Sup che proibisce la produzione e commercializzazione di alcuni prodotti in plastica monouso, il giorno dopo dichiara invece il rinvio ad ottobre del suo recepimento.
Sul tema delle grandi navi nel Canale della Giudecca a Venezia un giorno parte una decreto e il giorno dopo una riunione del Consiglio dei Ministri ci fanno sapere che sono vicini ad una soluzione, ma non ci illustrano quale.
Marevivo chiede una Cabina di Regia per il Mare insieme a tutti gli stakeholder che vivono intorno al grande patrimonio marittimo del nostro Paese, dagli armatori, ai pescatori, dal mondo dello sport a quello del turismo e non riceviamo risposte.
Come hanno pensato che dobbiamo affrontare la transizione ecologica tanto decantata da aver dato il nuovo nome al Ministero dell’Ambiente e del Mare, buon’anima?
Vogliamo sapere con chiarezza a che gioco sta giocando l’Italia in questo momento di transizione indispensabile per continuare a vivere sul Pianeta Terra.
Il count down posizionato sulla facciata del dicastero per la transizione ecologica indica 6 anni e 6 mesi al punto del non ritorno e noi continuiamo a discutere se agire immediatamente su uno dei grandi disastri fatti dalla nostra civiltà: l’uso indiscriminato della plastica!
Non ci basta sapere che nel tessuto della placenta delle donne sono state trovate microplastiche nel sancta sanctorum della vita?
Non ci spaventa che l’acqua, il sale e il plancton siano contaminati da questo materiale indistruttibile?
Vogliamo sapere a che gioco stiamo giocando, pensiamo di traghettare l’umanità verso una transizione ecologica o assecondiamo lobbies che hanno come interesse solo il guadagno e una finta economia?”.
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