Helly Hansen festeggia un compleanno importante: quello della sua iconica cerata Salt Coastal Jacket, sviluppata quaranta anni fa per equipaggiare il Berge Viking, il primo equipaggio interamente norvegese alla “Whitbread Round the World Race” del 1981.
Øyvind Vedvik, category managing director Sailing di Helly Hansen, ha spiegato: “La prima regata dell’equipaggio del Berge Viking è una pietra miliare nella storia della vela norvegese. Come marchio norvegese siamo orgogliosi di celebrare questo evento della nostra tradizione con un design classico e senza tempo che integra caratteristiche prestazionali e funzionali di livello professionale. E ovviamente con la tradizionale banda orizzontale sul petto”.
Helly Hansen Salt Coastal Jacket, le caratteristiche
Ma quali sono le caratteristiche della Helly Hansen Salt Coastal Jacket. Si tratta di una cerata con un tessuto laminato a due strati Helly Tech® Performance con membrana impermeabile, traspirante e antivento. Un capo che integra soluzioni e dettagli funzionali suggeriti dai velisti professionali che collaborano con Helly Hansen: doppia chiusura sui polsi, design a sei tasche, cappuccio regolabile ad alta visibilità, collo protettivo rialzato e riflettori certificati Solas.
La Helly Hansen Salt Coastal Jacket è stata sviluppata per essere leggera, ma duratura, con una finitura idrorepellente DWR senza PFC rispettosa dell’ambiente. E’ disponibile in versioni specifiche da uomo e donna e può essere completata con i Salt Coastal Bib per una protezione professionale da acqua e vento.
Qui le caratteristiche tecniche complete della Helly Hansen Salt Coastal Jacket:
Tessuto Helly Tech® Performance
Impermeabile, traspirate e antivento
Membrana: 21.930 mm /12.930 grdmq
Tessuto laminato 2-layer
Cuciture stagne
Trattamento idrorepellente DWR PFC-Free
Fodera in mesh quick dry
Rinforzo sul fondo
Cappuccio regolabile in tessuto ad alta visibilità
Doppia pateletta frontale di chiusura
Collo protettivo rialzato
Collo foderato in pile
Polsi con doppia chiusura regolabile
Elementi riflettenti certificati Solas
Tasche anteriori con cerniere YKK® Aqua guard®
Due tasche anteriori scaldamani con fodera in pile spazzolato
Tasche cargo
Braccia presagomate ergonomiche
Prezzo: 280,00 euro
Helly Hansen Salt Coastal Jacket, la storia
Per risalire alla nascita della Helly Hansen Salt Coastal Jacket bisogna fare un salto nel tempo, al 1981. E’ in quell’anno che per la prima volta un equipaggio interamente norvegese ha preso parte alla leggendaria “Whitbread Round the World Race”, diventata poi “The Volvo Ocean Race” e infine solo “The Ocean Race”. Per l’occasione, il team capitanato da Peder Lunde si è rivolto a Helly Hansen, il brand di Oslo, Norvegia, rinomato per le sue innovazioni tecnologiche.
E’ così che l’intero equipaggio del Berge Viking, che ha preso parte alla “Whitbread Round the World Race“, è salpato l’8 agosto 1981 dal porto di Portsmouth indossando innovative cerate rosse decorate con una banda orizzontale bianco-blu, chiaramente ispirate alla bandiera norvegese. Da quel momento la Salt Jacket di Helly Hansen è diventata parte dell’immaginario collettivo del mondo della vela, e parte integrante della cultura norvegese.
Sono curiose le riverse versioni sulla genesi della Helly Hansen Salt Coastal Jacket: secondo alcuni, in un mondo in cui tutte le cerate da vela erano rosse, l’equipaggio del Berge Viking voleva distinguersi e omaggiare la propria nazione di origine aggiungendo le bande bianche e blu; secondo altri, fin dall’inizio dello sviluppo di queste innovative cerate i designer di Helly Hansen avevano aggiunto le iconiche strisce orizzontali.
Ma come è andata l’avventura del Berge Viking alla “Whitbread Round the World Race”? All’inizio della regata il Berge Viking, uno Swan 57 progettato dallo studio Sparkman & Stephens, si è portato in testa alla flotta. Ma poi si è rotto lo strallo. Nonostante tutto, l’equipaggio comandato da Peder Lunde è riuscito a usare lo spinnaker per raggiungere Cape Town in Sudafrica in quarta posizione. Dopo 125 giorni di navigazione, il Berge Viking ha completato il suo giro del mondo in ottava posizione e la sua avventura è diventata una pietra miliare nella storia della vela norvegese.