Il manufatto può sopportare un carico di 3.500 kg sebbene pesi solamente 28 kg, ossia 12 kg in meno rispetto a soluzioni più conservative. Il canard è posizionato sott’acqua, davanti alla deriva, e serve a stabilizzare la rotta, si muove verticalmente e quando non serve può uscire in parte anche dalla parte superiore della barca.
Lamborghini si conferma ancora una volta leader nello sviluppo di tecnologie in fibra di carbonio, non solo per la produzione delle vetture supersportive più estreme al mondo, ma anche attraverso applicazioni innovative per il settore nautico. L’esperienza di Lamborghini, l’unica casa automobilistica a sviluppare una monoscocca interamente in fibra di carbonio, è oggi a disposizione delle aziende che desiderano esplorare le numerose possibilità che queste tecnologie offrono.
Andrea Mura, skipper di Vento di Sardegna, commenta la partnership con Lamborghini: “Abbiamo scelto di affidarci a Lamborghini per la costruzione del canard perché nel passato ci siamo confrontati sul potenziale del carbonio nella nautica e mi sono convinto che con le loro esperienze tecnologiche potevano dare un contributo prezioso e innovativo al nostro progetto velico. In Lamborghini hanno sempre lavorato per prestazione e affidabilità, come noi. La barca progettata dallo studio Felci Yacht nel 1997, prevedeva un solo canard centrale. Abbiamo scelto di continuare su questa via per ragioni di tempi e costi invece di realizzare due daggerboard completi di scassa passante.
Questa soluzione ci ha permesso di ripristinare quanto previsto dallo studio Felci con maggior semplicità e sicurezza per una regata prevista storicamente contro vento come la Twostar. La sua mobilità verticale, grazie anche alla struttura metallica basculante progetta sempre da Felci e realizzata alla Termomeccanica a Cagliari e le finitura esterna con smalto nero Attiva, lo ha reso perfetto in bolina in ogni condizione meteo e ci ha aiutato a stringere il vento fino a un angolo di 35° reali.
Lo abbiamo testato all’uscita di Cap Lizard, in punta alla Cornovaglia, tra correnti bassifondi e onde molto ripide con frangenti e nell’oceano Atlantico del nord sino al 52° parallelo, la dove il mare è impervio. Il nuovo canard ha funzionato perfettamente ed è tuttora integro. È per me un onore essere stato il pioniere di un ‘pezzo in carbonio custom’ nautico mai realizzato prima d’ora dalla leggendaria casa automobilistica. Spero che questa fruttuosa collaborazione giocata con una bella squadra tra Lamborghini, lo studio Felci e le nostre richieste, prosegua con i migliori auspici.”