Una mini patente nautica, da introdurre all’interno dei licei, per i ragazzi che hanno 18 anni e un patentino a partire dai 14 anni di età. Il tutto con un importante obiettivo: permettere ai più giovani di andare per mare in modo consapevole e sicuro, con natanti della potenza adeguata all’età e rispettando regole ben precise. E’ la proposta di Assonautica Venezia.
Ma in cosa consiste esattamente questa proposta? E a che punto è? Lo ha spiegato a Sailbiz il presidente di Assonautica Venezia, Marino Masiero, il quale ha affermato: “Riteniamo che sia indispensabile oggi procedere con una regolamentazione e mettere i ragazzi nelle condizioni di essere responsabilizzati”.
Perché avete avanzato la proposta di un patentino nautico per i più giovani?
“Il tema è quello della sicurezza e della responsabilità. Ad oggi i ragazzi di 14 anni possono mettersi alla guida di un gommoncino fuoribordo senza avere alcun tipo di preparazione né di licenza. E questo è un pericolo, principalmente per loro, ma anche per gli altri.
In determinate aree del Paese, quello che per alcuni è uno sfizio, per altri è una necessità. E mi riferisco soprattutto alla Laguna veneta, dove ci si muove con i cosiddetti ‘barchini’. Su questo fronte, da poco tempo c’è stata una stretta da parte delle Forze dell’ordine per contenere l’utilizzo illegale dei motori fuoribordo truccati. Spesso le barche vengono elaborate, con la conseguenza che si hanno dei 16enni con dei 40 cavalli che poi diventano 70/80 cavalli e che sfrecciano in Laguna.
Ma quello che si registra a Venezia accade anche alle Isole Eolie o all’Isola d’Elba. Si verifica, in sostanza, dove ci sono comunità giovani che si affacciano sul mare. Prima che si vada a peggiorare una situazione già a rischio, è opportuno che ci sia una presa di posizione da parte del governo e del Paese. E’ un dovere sociale. Abbiamo il dovere di porre l’attenzione del Ministero dei Trasporti su questa questione“.
In cosa consiste esattamente la proposta?
“La proposta prevede l’introduzione di una patente nautica da diporto ‘minore’, una mini patente nautica, all’interno dei licei, per i ragazzi di 18 anni. Si tratta di una patente nautica a tutti gli effetti. E non vale solo per i 18enni, è una patente nautica per tutti. L’obiettivo è avvicinare la nautica a tutta una serie di soggetti, penso ad esempio ai padri di famiglia e a coloro che si comprano una barchetta usata, un gommoncino, e che magari ritengono corretto avere un minimo di preparazione che permetta di circolare in sicurezza e portare la famiglia in mare”.
Cosa prevede questa mini patente nautica?
“E’ una patente nautica che prevede una navigazione entro le 3 miglia dalla costa, quindi una navigazione a vista, per natanti, ossia barche entro i 10 metri di lunghezza, e per motori della potenza massima di 120 cavalli.
E’ una patente che non prevede carteggio e fari ai fanali, proprio perché contempla la limitazione della costa di 3 miglia e la navigazione diurna. Quindi avremmo uno snellimento importante di quella che è la preparazione per una patente nautica entro le 12 miglia. La proposta dunque rende di fatto più accessibile la patente a coloro che hanno la passione per il mare, desiderano conoscere questa realtà e si vogliono attrezzare con imbarcazioni da usare esclusivamente di giorno e sotto costa.
Ma Assonautica vuole anche un patentino dai 14 anni. Per evitare situazioni di rischio, Assonautica Venezia chiede al governo che sia introdotta una norma che dia l’abilitazione alla guida di natanti dai 14 anni in sù, con delle potenze adeguate all’età. Il 14enne va a fare un mini corso e dà un mini esame per portare un gommoncino, una barchetta, con motori fino a X cavalli, da definire. Così come fino a 16 anni non si possono portare ciclomotori superiori ai 50 cc, noi chiediamo intanto che ci sia una patente obbligatoria per tutti”.
Quindi all’interno della proposta volta a rendere la patente nautica più accessibile e a intervenire sulla sicurezza, introducendo la mini patente nautica, si inserisce la proposta per permettere il conseguimento di un patentino dai 14 anni in sù…
“Sì, c’è la proposta per i 18enni, all’interno dei licei, per far sì che questi ragazzi possano fare della mini patente nautica uno strumento di merito. Si propone quindi che la patente nautica presa all’interno del percorso scolastico produca un credito formativo, alla stregua della patente per il ciclomotore.
E poi ci sono i più giovani. Noi pensiamo che un ragazzo di 14 anni che vuole andare in barca può farlo con motori fino a 10 cavalli di potenza e dai 16 anni con motori fino a 40 cavalli. Quando poi arriva a 18 anni deve fare un ulteriore esame per avere la mini patente nautica. Quindi quello che un ragazzo consegue a 14 anni è un patentino nautico, equiparato al patentino per il ciclomotore, che dà all’adolescente una preparazione di base per poter adoperare una barca sapendo evitare gli abbordi in mare, conoscendo quali sono i pericoli della navigazione, avendo un minimo di preparazione metereologica. In sostanza, tutta una serie di elementi che servono a prevenire gli incidenti in mare.
Riteniamo che sia indispensabile oggi procedere con una regolamentazione e mettere i ragazzi nelle condizioni di essere responsabilizzati. Senza limitare l’uso delle piccole imbarcazioni, dei piccoli motori, previo il rilascio di un patentino, riteniamo che andare per mare sia pericoloso. Si tratta di un atto civico, oltre che marinaresco, è una questione di responsabilizzazione dei ragazzi”.
A che punto è la vostra proposta?
“Noi abbiamo fatto questa proposta alla task force Colao. Tra le 102 misure che sono state il sunto del lavoro della task force c’è anche la misura dello sviluppo della nautica da diporto, che è stato inteso come segmento verticale dove si possono trovare delle importanti virtuosità per il Paese senza grossi investimenti. Questo è quello che sostanzialmente è venuto fuori da quel documento.
Io devo incontrare la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli. A giugno, assieme ad Alfredo Malcarne, il presidente di Assonautica italiana mancato purtroppo lo scorso 14 luglio, ci eravamo incontrati con la dirigente del Ministero dei Trasporti e con il responsabile delle Capitanerie di Porto riguardo alle normative e i rapporti con il governo. Dagli incontri avuti ai vertici del Ministero dei Trasporti abbiamo avuto segni di apertura.
Ci siamo inoltre interfacciati con l’Aci, perché si occupa anche di questioni turistiche-nautiche, e stiamo interloquendo, dal momento che loro hanno delle proposte di legge su alcuni temi legati al turismo. Vediamo dunque se riusciamo a trovare lo spazio affinché questa proposta diventi realtà”.
(sg)