Senato.
Ieri il Tribunale del riesame di Firenze ha confermato gli arresti domiciliari per Francesco Schettino. Sono stati dunque respinti i ricorsi della procura e dei legali dell´indagato. La prima chiedeva che il capitano tornasse in carcere, i secondi che venisse liberato. «I giudici fiorentini hanno accertato non solo la sussistenza di gravissimi indizi di colpevolezza per tutti i reati contestati all´indagato Schettino ma anche, ciò che è più importante, la sussistenza di gravi e rilevanti esigenze cautelari. Mi stupisce quindi che non abbiano accettato la nostra richiesta di custodia in carcere», ha detto il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio, che aspetta di leggere le motivazioni. L´avvocato Bruno Leporatti di Grosseto ha così commentato: «Il sistema giudiziario funziona. I giudici del riesame hanno applicato la legge senza farsi influenzare dalle suggestioni dell´opinione pubblica». Salvatore Parascandola, l´altro avvocato di Schettino, ha parlato con il comandante: «E´ sollevato per non essere tornato in carcere. “Ora si lavora alla difesa sostanziale, discuterò con più serenità con i tecnici”, mi ha detto». La difesa ha nominato un gruppo di consulenti. Sul fronte delle indagini, la procura ha ascoltato tre dirigenti della Costa, persone che fanno parte dell´unità di crisi incaricata di intervenire in caso di problemi sulle navi.
Per non dimenticare che al Giglio c’è una nave abbandonata
