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Riforma dello sport 2020, quali sono i decreti approvati e che cosa prevedono

Il Consiglio dei Ministri n. 79 ha approvato cinque decreti della riforma dello sport 2020. Scopriamo quali sono, cosa prevedono e qual è stato il commento del ministro Vincenzo Spadafora.

Riforma dello sport

Come comunicato dallo stesso governo, “il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro per le Politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, ha approvato, in esame preliminare, cinque decreti legislativi di riforma dell’ordinamento sportivo, in attuazione di altrettanti articoli della legge delega 8 agosto 2019, n. 86, in materia di lavoro sportivo e di semplificazioni e sicurezza in materia di sport. Il decreto legislativo relativo al riordino e alla riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché di lavoro sportivo è stato approvato, in esame preliminare, anche su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo”. 

I cinque decreti della riforma dello sport 2020 approvati sono:

  • attuazione dell’articolo 5 della legge 8 agosto 2019 n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché di lavoro sportivo (decreto legislativo – esame preliminare) (Ministro del lavoro e delle politiche sociali);
  • attuazione dell’articolo 6 della legge 8 agosto 2019 n. 86, recante misure in materia di rapporti di rappresentanza degli atleti e delle società sportive e di accesso ed esercizio della professione di agente sportivo (decreto legislativo – esame preliminare);
  • attuazione dell’articolo 7 della legge 8 agosto 2019 n. 86, recante misure in materia di riordino e riforma delle norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi e della normativa in materia di ammodernamento o costruzione di impianti sportivi (decreto legislativo – esame preliminare);
  • attuazione dell’articolo 8 della legge 8 agosto 2019 n. 86, recante semplificazione di adempimenti relativi agli organismi sportivi (decreto legislativo – esame preliminare);
  • attuazione dell’articolo 9 della legge 8 agosto 2019 n. 86, recante misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali (decreto legislativo – esame preliminare).

Riforma dello sport Spadafora

Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha commentato l’approvazione dei cinque decreti della riforma dello sport 2020 in Cdm tramite un post su Facebook.

Spadafora ha scritto: “Approvati in Consiglio dei Ministri cinque decreti di riforma dello sport: le tutele per i lavoratori sportivi, il professionismo femminile, l’accesso degli atleti paralimpici nei gruppi sportivi militari e nei corpi civili dello Stato, l’abolizione del vincolo sportivo per i più giovani sostituito da un premio di formazione sono solo alcune delle norme che più mi rendono felice. Peccato non aver trovato un accordo sul ‘decreto uno’, che metteva ordine nei ruoli e nelle funzioni degli organismi sportivi”.

Questa mattina, alle 11:30, è prevista la diretta Facebook della conferenza stampa di presentazione della riforma dello sport 2020.

Riforma dello sport, cosa dice

Ma vediamo quali sono le principali norme della riforma dello sport 2020 che sono state introdotte. 

Enti sportivi professionistici e dilettantistici e lavoro sportivo 

Il decreto, in attuazione dell’articolo 5 della legge delega, introduce una revisione organica e della definizione del “lavoratore sportivo” in tutte le sue forme e prevede, per la prima volta, tutele lavoristiche e previdenziali per i lavoratori sportivi sia nel settore dilettantistico sia nel settore professionistico.

Le principali novità del decreto prevedono: 

  • l’abolizione del vincolo sportivo, inteso come limitazione alla libertà contrattuale dell’atleta, anche nel settore dilettantistico, entro il mese di luglio 2022; 
  • il riconoscimento all’attività di associazioni e società sportive dilettantistiche che hanno formato l’atleta, alle quali è assicurato da un premio di formazione; 
  • l’affermazione delle pari opportunità per lo sport femminile, professionistico e dilettantistico; 
  • il riconoscimento di pari diritti delle persone con disabilità nell’accesso alla pratica sportiva di tutti i livelli; 
  • la tutela dei minori e dei cittadini con disabilità nell’ambito della pratica sportiva; 
  • la tutela e il sostegno del volontariato sportivo; 
  • l’istituzione di un “Fondo per il professionismo negli sport femminili”; 
  • l’istituzione della figura professionale del chinesiologo di base, di quello sportivo e del manager dello sport.

In base a quanto previsto, le associazioni sportive dilettantistiche e le società sportive dilettantistiche possono svolgere anche attività commerciali, solo se secondarie rispetto all’attività sportiva e strumentali all’autofinanziamento, e possono distribuire una parte dei dividendi con limiti stringenti a tutela della vocazione sportiva. Tali interventi sono volti a rafforzare il sostegno alla pratica sportiva di base portata avanti dall’associazionismo sportivo.

Il decreto ha inoltre introdotto una normativa unitaria in termini di tutela dei diritti degli animali impiegati in attività sportive, prevedendo obblighi per proprietari, conduttori, operatori, istruttori, organizzatori di manifestazioni e competizioni, i quali sono tenuti a preservarne il benessere, in termini di alimentazione, cura della salute e accudimento.

Agenti sportivi

Tale decreto attua l’articolo 6 della legge delega e disciplina per la prima volta, in modo organico, la figura dell’agente sportivo in termini di requisiti di accesso alla professione, compensi e incompatibilità, allo scopo di garantire imparzialità, indipendenza e trasparenza nell’attività, con particolare riguardo alla tutela dei diritti dei minori. Viene istituito presso il Coni uno specifico Registro nazionale al quale dovranno essere iscritti gli agenti.

Norme di sicurezza per gli impianti sportivi

Questo decreto di attuazione dell’articolo 7 della legge prevede l’aggiornamento delle norme tecniche e la semplificazione delle procedure amministrative in ordine alla realizzazione e manutenzione degli impianti sportivi. Obiettivo è quello di assicurare un effettivo ammodernamento delle strutture, soprattutto in termini di accessibilità, efficientamento energetico e sicurezza, in linea con la normativa internazionale e gli standard europei.

Semplificazione burocratica e contrasto alla violenza di genere

Il decreto attua l’articolo 8 della legge delega e interviene sia nell’ambito della semplificazione burocratica sia in quello del contrasto alla violenza di genere.

Per quanto riguarda la semplificazione burocratica, si interviene con la creazione di un Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche presso il Dipartimento per lo sport, gestito con modalità telematiche avvalendosi della società Sport e salute S.p.a, nel quale sono iscritte le società e le associazioni sportive dilettantistiche che svolgono attività sportiva, compresa l’attività didattica e formativa, operanti nell’ambito di una federazione sportiva nazionale, disciplina sportiva associata o ente di promozione sportiva.

Per quanto riguarda il contrasto alla violenza di genere, il decreto definisce modalità e tempi per la redazione di apposite linee guida, con validità quadriennale, per la predisposizione dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione prevista per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale da parte di federazioni sportive discipline sportive associate, enti di promozione sportiva e associazioni benemerite. 

Sicurezza sport invernali

Il decreto attua l’articolo 9 della delega e interviene in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali. Nello specifico, il provvedimento detta norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo, stabilendo i principi fondamentali per la gestione in sicurezza delle aree sciabili.

Il decreto disciplina i criteri e le modalità previsti per la segnalazione del grado di difficoltà delle piste e per la delimitazione dei bordi delle medesime commisurato alla pendenza. Il gestore inoltre deve apporre una mappa delle piste in prossimità dei punti di accesso agli impianti e delle biglietterie con indicazione del grado di difficoltà. Vengono definite specifiche norme di comportamento per gli utenti e l’obbligo per i minori del casco protettivo.

Foto: Creative Commons

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