Quali sono le opportunità offerte dall’economia del mare, quali sono le sfide e quali interventi devono essere messi in campo. Tutti temi affrontati nel corso del Salone Nautico di Venezia, al convegno di Assonautica di Venezia “Verso la transizione ecologica”, aperto dal presidente Marino Masiero e al quale ha partecipato il presidente di Assonautica Italiana, Giovanni Acampora, e al quale sono intervenuti il sindaco Luigi Brugnaro e l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Il presidente di Assonautica Italiana ha esposto i dati sulla blue economy essenziali per capire l’importanza del segmento, indicando poi la rotta da seguire per non perdere l’occasione del Pnrr.
Transizione Ecologica Ed Energie Rinnovabili, Un Legame Indissolubile. Cosa È Emerso Dai Webinar Marevivo
Acampora ha affermato: “Il Rapporto sull’Economia del Mare della Camera di Commercio di Frosinone Latina, giunto alla sua IX edizione, elaborato dall’Istituto G. Tagliacarne e da Unioncamere, traccia le coordinate dell’economia blu del nostro Paese e ne definisce la dimensione economica di un sistema complesso, oggi, più che mai, cruciale per una ripresa economica del Paese e più in generale di tutta l’Europa. Un elemento da evidenziare è che esiste un effetto moltiplicatore in quanto ogni euro prodotto dalla Blue Economy ne ha attivati 1,9 nel resto dell’economia per un valore aggiunto creato nel resto dell’economia di ulteriori 89,4 miliardi di euro, per un ammontare produttivo complessivo che sfiora i 137 miliardi di euro (l’8,6% del valore aggiunto prodotto dall’intera economia nazionale)”.
Il presidente di Assonautica Italiana ha ribadito che Assonautica è pronta come sistema delle imprese a mettersi in gioco e lavorare sui temi più rilevanti, tra i quali i porti verdi, infrastrutture complesse che dovranno funzionare con energie rinnovabili attraverso reti intelligenti; l’efficientamento energetico degli scali e dei servizi portuali, elettrificazione dei consumi con fonti rinnovabili; l’elettrificazione delle motorizzazioni e l’incentivazione nella crocieristica attraverso misure specifiche per la riduzione delle emissioni; la digitalizzazione dei cantieri e delle navi con l’introduzione in tutti i processi delle tecnologie 4.0 (dalla costruzione alla gestione del mezzo); l’economia circolare e l’eco-design, con la riprogettazione dei prodotti utilizzando materiali biodegradabili o compostabili; il riciclo dei rifiuti della pesca.
Brugnaro ha sottolineato: “Siamo qui per discutere di sostenibilità, ma è doveroso sottolineare che parlare di economia del mare vuol dire anche affrontare il tema dei conti, di un bilancio solido e di un efficientamento che la nostra Amministrazione è riuscita a ripristinare e, grazie anche a questo percorso, siamo stati in grado di far nascere il Salone Nautico. Chi tocca il mare tocca il mondo, da qui nasce un’attenzione e un messaggio che deve arrivare fino al sud Italia. Il settore della cantieristica navale, lo sviluppo della tecnologia e dell’elettronica di cui sono dotate oggi le imbarcazioni sono la dimostrazione delle eccellenze di un settore che testimonia come il mare sia strategico per l’economia del nostro Paese. Da questo esempio, dobbiamo pensare che nei prossimi due anni – riferendosi al nodo Recovery Fund – lo sforzo delle istituzioni dovrà essere quello di investire sulle cose migliori che vengono prodotte, su quelle più strategiche per il rilancio del nostro Paese”.
Nel suo intervento, Giuseppe Conte ha lanciato un appello a difesa della nautica: “Sbaglia chi crede che sia una cosa da ‘ricchi’. In un Paese che ha 8.300 chilometri di costa è assurdo sostenere questa tesi, senza dimenticare che parliamo di un settore trainante che dà lavoro a 187 mila addetti e gli occupati nell’intera filiera sono 830 mila. Dobbiamo valorizzare l’economia del mare, teniamoci stretta questa risorsa, agevoliamo la nautica minore, attrezziamo i porti e creiamo un cluster di utenza giovanile perché il mare è un’esperienza ecologica. Dobbiamo predisporci a questa transizione ecologica, l’approccio tradizionale non è più valido e continuare a seguirlo vorrebbe dire rimanere emarginati dai rapporti economici e commerciali internazionali. L’economia del mare volta alla sostenibilità diventa l’economia del futuro”.