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Italia Yachts, De Tullio: “Il mondo della nautica? Un eccellente ambasciatore del Made in Italy”

(di Alberto Morici) – In occasione della quinta giornata del Salone Nautico di Genova 2021, Sailbiz ha incontrato Daniele De Tullio di Italia Yachts, che ha svelato quali sono le sfide del cantiere e ha spiegato perché è importante l’interesse da parte delle istituzioni verso il mondo della nautica, eccellente ambasciatore del Made in Italy.

Italia Yachts 14.98

Soddisfatto della 61esima edizione del Salone Nautico di Genova? Siamo usciti economicamente dalla pandemia?

“Le percezioni avute al Salone Nautico sono molto positive. La pandemia sembra quasi un brutto e vecchio ricordo, anche se dobbiamo essere assolutamente consapevoli che c’è e che è un problema con il quale bisogna fare i conti. L’organizzazione del Salone, anche nella gestione delle persone, è stata più che eccellente. E’ evidente che c’è un forte entusiasmo da parte del mercato, c’è tanta voglia di ripartire. Stimiamo un numero di visite probabilmente mai registrato nei cinque anni precedenti, forse grazie anche alla crescita del prodotto e al miglior posizionamento del brand. Sono però certo che anche per i nostri concorrenti i risultati siano molto simili. Anche in termini di vendite non ci possiamo lamentare. Pertanto, il consuntivo di questo Salone è assolutamente più che positivo”.

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Considerando Italia Yachts un’eccellenza italiana, il cantiere comincia a essere conosciuto anche all’estero? A quanto ammonta la percentuale di ordini esteri?

“Abbiamo spinto moltissimo anche sul mercato estero proprio perché questo ci serviva per avere una visibilità internazionale. Un po’ per quello che è successo negli anni passati e un po’ per il lavoro che è stato fatto, oggi registriamo circa un 80% di fatturato all’estero e un 20% di fatturato in Italia. Si tratta quasi di un ribaltamento rispetto al 2017”. 

Diciamo quindi che è una bella realtà che si sta internazionalizzando con ottimi risultati. Qual è il mercato più interessante dal punto di vista economico?

“Sicuramente, per quanto faccia solo il 20% del fatturato, l’Italia continua a essere il mercato dove vengono destinate più barche. Perché l’80% del fatturato estero è distribuito in maniera omogenea su tutti i Paesi, quindi Australia, Giappone, Cina, Nord Europa (Svezia, Danimarca, Lituania, Estonia, Olanda, Spagna), e poi c’è una fetta importante rappresentata dagli Stati Uniti, che costituisce un mercato enorme. Siamo aiutati anche dal fatto che il Made in Italy è molto apprezzato nel mondo”. 

IY14.98

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Le performance sportive hanno aiutato questo successo del brand?

“Sì, perché i risultati sportivi sono il 50% del nostro advertising. Cerchiamo di creare sempre un balance nel messaggio che trasmettiamo tra la crociera e la regata, però questo obiettivamente ci aiuta molto, perché quasi tutti i mesi in seguito alle regate c’è un riferimento a Italia Yachts”.

Nel 2022 quale sarà il prodotto di punta su cui Italia Yachts vuole scommettere?

Daniele De Tullio

“Sicuramente nel 2022 ci sarà un piccolo overlap tra il 14.98 e il nuovo progetto che è il 12.98, perché a causa della pandemia il 14.98 è arrivato quest’anno ai Saloni Nautici. Il nuovo 12.98 rappresenterà il progetto di punta del cantiere, anche dal punto di vista sportivo, quindi non solo nel mercato della crociera, ma di sicuro verrà affiancato dal 14.98. Credo che avremo un balance 50 e 50 tra questi due progetti”.

Avete avviato una magnifica iniziativa che è quella del club degli armatori. Che tipo di risposte avete avuto?

“Obiettivamente l’Owners’ Club è diventato una vera e propria community all’interno della quale gli armatori alle volte hanno delle relazioni che non passano neppure per il cantiere, seppure alla fine cerchiamo di essere noi i coordinatori delle attività. In questo Salone Nautico abbiamo incontrato con piacere diversi armatori che attraverso l’Owners’ Club, quindi gli spot e i point che abbiamo messo a disposizione, si sono incontrati e hanno proseguito le loro crociere insieme. Loro si confrontano, ci danno dei feedback. Si tratta di un’iniziativa molto positiva, secondo me vincente perché abbraccia tutte le motivazioni per le quali un armatore non solo compra una barca a vela, ma sceglie Italia Yachts”.

E’ uno strumento con cui fare anche up-selling di prodotto con i clienti?

“Sì. Ad esempio questa estate due armatori – uno con una barca più piccola e uno con una barca più grande – si sono incontrati e l’armatore con il modello più piccolo ha avuto l’opportunità di provare la barca più grande. Questa esperienza ha destato in lui un interesse pratico verso un modello Italia Yachts di una taglia un po’ più grande. Un interesse scaturito non da parte di un venditore o attraverso la proposta del cantiere, ma attraverso il reale utilizzo. Tutto questo verrà coronato e rafforzato con un evento che organizzeremo nel 2022 a Porto Cervo, dove metteremo definitivamente un cappello su questa iniziativa dell’Owners’ Club”.

Le istituzioni si stanno rendendo conto di quanto è importante il settore della nautica per l’economia? C’è un reale supporto? Abbiamo visto una passerella di diversi ministri in questa edizione, con dichiarazioni di grande interesse. Tutto questo porterà a qualcosa di interessante?

“Sicuramente la presenza da parte dello Stato nelle iniziative legate alla vela non manca. Il mondo della nautica è molto trasversale, si va dall’industria produttiva a quella legata al turismo, quindi è impossibile essere miopi. Sono certo che l

a partecipazione dello Stato diventerà sempre più incisiva e che la nautica verrà vista sempre di più come un’effettiva opportunità di crescita per il nostro Paese. Ci sono molti prodotti italiani che sono leader a livello mondiale e credo che possano essere degli eccellenti ambasciatori del Made in Italy nel mondo”.

Prossimi appuntamenti del cantiere?

“Dopo Genova, Olanda e Newport, saremo presenti ad Annapolis, negli Stati Uniti. Successivamente, in attesa di Düsseldorf, ci saranno degli Open Day. I prossimi quattro mesi continueranno a essere intensi, soprattutto perché in parallelo inizieranno le produzioni dei nuovi modelli”.

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