Mancano poco più di due settimane al 27 gennaio 2021, quando a Losanna si riunirà il direttivo del Comitato olimpico internazionale (Cio) che potrebbe decidere la sospensione del Coni. Una decisione motivata dalla violazione dell’articolo 27 della Carta Olimpica, in seguito alla dibattuta riforma dello sport, che secondo il Cio metterebbe in discussione l’autonomia del Comitato olimpico nazionale italiano.
Riforma, Coni, Cio
Il 25 novembre 2020 il Consiglio dei Ministri n. 79 ha approvato cinque decreti della riforma dello sport. Non è stato però trovato un accordo sul decreto legge n.1, proprio quello che riguarda la governance del Coni.
Cio, Coni e Olimpiadi
La conseguenza di un’eventuale sospensione del Coni da parte del Cio sarebbe quella di vedere alle Olimpiadi di Tokyo la delegazione italiana senza inno e bandiera. Proprio come Russia e Bielorussia.
Cio verso la sospensione del Coni? Le parole di Malagò
Lo scorso 20 dicembre, ospite della trasmissione televisiva “Che tempo che fa”, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha detto: “Siamo illegittimi nell’ordinamento internazionale, il governo sa che c’è questa situazione illegale”. E ha aggiunto: “L’autonomia del Comitato olimpico è sancita dalla Carta Olimpica, io sono molto molto preoccupato, è una forma di puro autolesionismo quello che stiamo facendo. Quello che sta succedendo è una follia. Il prossimo esecutivo del Cio è previsto il 27 gennaio, il rischio c’è e sono preoccupato: siamo all’ultima tacca della riserva”.
Il presidente del Coni ha poi spiegato: “La maggioranza non ha trovato un accordo, per divisioni interne, sul decreto per la governance, all’interno della delega. Il ministro dello Sport a si è impegnato, ma la soluzione non si è trovata. Con il Cio, quando abbiamo battuto Stoccolma per i Giochi di Milano-Cortina, avevamo preso un impegno che non abbiamo mantenuto. Ci sono stati contatti anche negli ultimi tempi tra Bach e il premier Conte, ma la soluzione sull’autonomia non c’è”.
Qualche giorno dopo, intervenendo alla trasmissione radiofonica “Sabato Sport”, Malagò ha affermato: “E’ abbastanza imbarazzante essere arrivati a questo punto, tutti sanno il rischio che corriamo, ci auguriamo che chi ha l’onere e la responsabilità di trovare la soluzione quantomeno mantenga la parola. L’Italia in questi frangenti dà il meglio di sé e tira fuori il coniglio dal cilindro”. Sottolineando: “Pensate alla Russia, Paese top non solo nello sport, che non potrà partecipare con la propria bandiera né alle Olimpiadi di Tokyo né ai Giochi invernali di Pechino. Non so se vi rendete conto della pesantezza della decisione anche per i rapporti con Giappone e Cina. Ci auguriamo che chi ha l’onere e la responsabilità di trovare la soluzione quantomeno mantenga la parola perché ormai tutti sanno perfettamente il rischio che corriamo”. E ha così concluso: “Conte non ha alcun tipo di responsabilità, tutto è stato legato alla legge delega, adesso il problema è sul suo tavolo. Bach è in contatto con Conte”.
Cio, Coni, Italia: cosa sta succedendo
La scorsa settimana un portavoce del Cio ha fatto sapere all’Ansa: “La posizione del Cio sull’attuale situazione del Coni è stata espressa chiaramente alle autorità del governo italiano in molte occasioni. Si prevede ora che la soluzione già presentata alcuni mesi fa dal Coni alle competenti autorità di governo venga valutata favorevolmente e attuata senza ulteriori ritardi così da risolvere definitivamente le attuali problematiche e consentire al Coni di svolgere appieno il proprio ruolo e le proprie operazioni di Comitato olimpico nazionale, in conformità con la Carta Olimpica. Le autorità governative sono state esortate ad agire immediatamente, nell’interesse del movimento olimpico italiano e degli atleti, poiché questa situazione è in corso da quasi due anni e sta compromettendo gravemente i preparativi della squadra italiana per i prossimi Giochi Olimpici Tokyo 2020 e per i Giochi Invernali di Pechino 2022. Come in ogni riunione, l’Esecutivo del Cio verrà aggiornato sulla situazione dei comitati nazionali nella prossima riunione”.
Il tempo scorre. Movimento 5 Stelle e Partito democratico devono trovare una convergenza. E devono farlo in fretta. A “La politica nel pallone”, l’esponente del Pd, Goffredo Bettini, ha detto: “Il presidente del Consiglio, Conte, mi ha assicurato nella maniera più assoluta che questo impegno sarà mantenuto e di riparare a questa situazione così difficile. Sarebbe una tragedia andare ai Giochi senza inno e senza bandiera. Si deve fare un decreto, spero con il consenso più ampio possibile”. Bettini ha quindi fatto sapere che il governo è intenzionato a varare un decreto per risolvere la situazione relativa alla governance prima del prossimo 27 gennaio.
Nel frattempo, oggi nella Sala della Regina di Montecitorio le Commissioni Cultura e Lavoro svolgeranno in videoconferenza delle audizioni “nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché di lavoro sportivo”.
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