Oceano

Una decisione in evoluzione, come il meteo

Il risultato finale della quarta tappa della Volvo Ocean Race, dalla Cina alla Nuova Zelanda rimane ancora incerto. Mentre la flotta si prepara a passare la Nuova Caledonia, infatti, lo scenario meteo continua a evolvere velocemente con il rischio di vedere la situazione cambiare radicalmente nell’ultimo tratto fino ad Auckland. I francesi di Groupama mantengono la testa con buon margine su PUMA, terzi sono gli spagnoli di Telefónica, mentre CAMPER e Abu Dhabi continuano a duellare per la quarta posizione. Team Sanya resta sesto ma spera in un colpo di coda nel mar di Tasmania. Con il passare delle ore, quando si è entrati nel quindicesimo giorno di regata, la separazione est/ovest ha cominciato a farsi meno importante, con la flotta che sta convergendo e il duo di testa che sta cercando di convertire la migliore posizione a est in reale vantaggio verso il traguardo. Nell’ultima posizione della cartografia, sono tre le barche che hanno virato di bordo e stanno facendo rotta a est PUMA, Telefónica e CAMPER, mentre Groupama continua con la prua a sud, in una posizione di copertura fra gli avversari e la “boa” con settanta miglia di margine sugli americani.

“Pensare che Telefónica è riuscita a uscire da una posizione non semplice, convertendo oltre 200 miglia di separazione sottovento in sole 50 miglia di distanza al traguardo, è una cosa impressionante e anche preoccupante” scriveva oggi l’MCM di PUMA Amory Ross. E il suo skipper Ken Read ha aggiunto: “Non riesco a ricordarmi una regata dove il risultato finale fosse così incerto, non so cosa succederà. E’ strano perché di solito abbiamo un’idea abbastanza chiara di come andranno le cose in questa lunga partita a scacchi.” Dalla lettura delle ultime posizioni appare chiaro che tutti i team sono intenzionati a passare a ovest la Nuova Caledonia, lunga oltre 300 miglia, per evitare la rilevante zona di ridosso creata dalle sue alte montagne prima di far rotta verso Auckland, passando fra la grande isola e l’arcipelago delle Vanuatu. Inoltre, a complicare ulteriormente le cose, dove si trova oggi la flotta si va creando una zona di venti leggeri che potrebbero dare luogo a una compressione e a cambiamenti nella graduatoria.

A bordo del battistrada Groupama 4, l’equipaggio cerca di allontanare dalla mente un possibile scenario da incubo creato dal software di navigazione. “Se si fa girare il programma per le prime tre barche, si nota che la prima è ancora bene avanti a 500 miglia dal traguardo.” Ha scritto Yann Riou. “Ma poi cade in una zona senza vento da dove non riesce a uscire, mentre i due inseguitori possono evitarla con calma e finire con un vantaggio di 11 ore. Naturalmente questa elaborazione, che ci ha fatto quasi ridere, non deve essere presa troppo sul serio. Era una situazione molto particolare che il sistema non riusciva a calcolare perché basata su dei Grib files (i file di previsione meteo) molto poco attendibili. Ma è una cosa che può dare un’idea di quello che potrebbe ancora succedere da qui alla fine della settimana.” Un interessante duello a distanza è quello che stanno combattendo ormai da qualche giorno, malgrado una forte separazione laterale, Abu Dhabi e CAMPER, che alle 14 di oggi sono distanziati da una vera inezia, solo 0,2 miglia. Ian Walker da bordo di Abu Dhabi ha dichiarato: “Il tempo è stato molto inusuale perché di solito si devono attraversare i Doldrum e questa volta non li abbiamo quasi visti, solo qualche temporale. Ci sono ancora molte cose che potrebbero succedere, è una sfida. Penso che tutti però abbiano cercato di fare la stessa cosa, solo che le barche a ovest non sono riuscite a portarsi a est. Non hanno avuto scelta, in un certo senso.Credo che siamo molto vicini a CAMPER e davanti a Sanya. Spero che la nostra posizione più orientale sia migliore, ma forse i leader rallenteranno un po’ e ci sarà una compressione nella flotta, vedremo.”

E Chris Nicholson skipper di CAMPER conferma: “Di certo stiamo combattendo con Abu Dhabi e per un certo verso anche con PUMA per andare a sud, ma abbiamo una grande separazione laterale. Per il momento essere a ovest sembra ok, ma la situazione cambia quasi ogni ora.” Nicholson spiega anche che il passaggio della Nuova Caledonia sarà un momento cruciale. “Il ridosso dell’isola sarà importante. Ieri siamo passati a 60 miglia di distanza da un’altra isola e potevamo sentirne l’effetto. E’ incredibile vedere come in questa parte del mondo le montagne abbiano un ruolo così importante. Quindi dovremo stare attenti e continuare il nostro viaggio a sud.” Nicholson ha detto che il suo team continua a tenere un approccio positivo per la parte finale della tappa. “Penso che ci siano buone opportunità per tutti i team, dal primo all’ultimo. Si sicuro non si può dare nulla per scontato al momento.” Una possibilità di passare una delle barche di nuova generazione che potrebbe aprirsi, quindi, anche per Team Sanya. Un risultato che secondo lo skipper Mike Sanderson sarebbe una bella rivincita per il suo equipaggio, che si meriterebbe un premio per come ha navigato finora. “Credo ci siano molte chance. Dietro a noi c’è dell’aria leggera e tutta la flotta sta cercando di andare a sud per evitarla. Fino alle Salomone eravamo contenti di essere nel gruppo. Ovviamente Telefónica è troppo avanti, ma in rapporto a CAMPER e Abu Dhabi abbiamo ancora prestazioni simili e ne siamo contenti. I ragazzi hanno fatto un grande lavoro. Credo che ci meriteremmo di battere qualcuno in questa tappa, quindi spero che dalla Nuova Caledonia alla Nuova Zelanda ci sia qualche opportunità.”

Al rilevamento delle ore 14 di oggi, Groupama 4 resta in prima posizione a poco più di 1.370 miglia da Auckland e manitene un vantaggio di  di 70,1 miglia su PUMA e 114,6 su Telefónica. Abu Dhabi è in quarta posizione a 151,5 miglia tallonato da CAMPER a 151,7 mentre e Team Sanya chiude la flotta a 235 miglia dai francesi, ma fa registrare la migliore velocità con 11,7 nodi contro i 7,3 di PUMA. L’arrivo nella capitale neozelandese è sempre previsto per la giornata di sabato 10 marzo.

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