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America’s Cup 2024, perché il ritardo sulla scelta della sede?

In base alle ultime notizie, la sede dell’America’s Cup 2024 verrà annunciata entro il 31 marzo 2022. L’attesa è grande e le ipotesi sono le più disparate – Irlanda, Spagna, Arabia Saudita -, così come le voci che si rincorrono sul perché non sia stata ancora presa una decisione.

In merito, il Royal New Zealand Yacht Squadron sul proprio sito ha pubblicato una nota con la quale ha affrontato il tema del ritardo nella scelta della sede dell’America’s Cup 2024 e parla di budget.

Sul sito web di RNZYS si legge: “Speravamo di annunciare la sede entro il 17 settembre, col senno di poi siamo stati troppo ottimisti. Ma il lato positivo è che abbiamo tenuto il piede sul pedale dell’acceleratore elaborando tutte le opzioni del luogo il più velocemente possibile. Anche in passato le sedi sono state confermate molto tempo dopo l’ultima gara: dopo Valencia nel 2010, ci sono voluti 10 mesi per finalizzare San Francisco come sede dell’AC34; dopo l’ultima gara dell’AC34, ci sono voluti 15 mesi per annunciare le Bermuda per la 35esima America’s Cup; e poi una volta che siamo riusciti a vincere l’America’s Cup nel 2017 ci sono voluti ancora 14 mesi per finalizzare i dettagli e annunciare formalmente Auckland come sede dell’AC36.

Questi tempi mostrano che, sebbene si faccia molto sulla delicata questione del finanziamento, i termini e le condizioni associate a tale finanziamento sono di pari importanza ed è questa parte dell’accordo sulla sede ospitante che può essere molto complessa e richiedere tempo per essere elaborata. Ogni sede o città ha le proprie esigenze e desideri e ovviamente siamo molto chiari su ciò che è necessario per offrire uno spettacolare evento globale. Vale la pena affermare categoricamente che questo non è, e non è mai stato, un processo di selezione del miglior offerente per la sede, come alcuni affermano in modo ipocrita e fanno credere. Questo è assolutamente sbagliato”.

Parlando poi di budget, il Royal New Zealand Yacht Squadron ha spiegato: “Il budget per la 37esima America’s Cup varia poco sia ad Auckland che a livello internazionale. Comprende quelli che sappiamo essere i costi necessari in Nuova Zelanda sia per il team da 120 milioni di dollari (ETNZ) che per l’evento da 80 milioni di dollari (AC37) e questo budget totale di 200 milioni di dollari non è mai cambiato. E’ importante sottolineare che di questo budget complessivo di 200 dollari in Nuova Zelanda, ETNZ si è impegnato a raccogliere 80 milioni di dollari del totale. In particolare, la ‘richiesta’ per tutte le sedi è essenzialmente di 120 milioni dollari, ma varia leggermente per i costi esteri come l’alloggio”.

E ha aggiunto: “Va notato che il budget dell’evento di 80 milioni di dollari è già notevolmente inferiore (quasi la metà) rispetto a quanto speso in totale per l’AC36, se si considera anche il contributo che COR36 ha apportato all’evento. L’Event Report AC36 cita chiaramente COR36: ‘Prada e COR hanno investito oltre 150 milioni di dollari NZD nella 36esima Coppa America’. Questo, ovviamente, in aggiunta ai 45 milioni di dollari che ACE ha messo per l’evento”.

Il Royal New Zealand Yacht Squadron ha quindi precisato: “Il costo è il costo: sono i termini e le condizioni che variano tra le città con cui stiamo lavorando. Per quanto riguarda la Nuova Zelanda, non siamo arrivati ​​al punto di negoziare i termini e le condizioni, poiché i costi di finanziamento richiesti non potevano essere sostenuti dal governo e dal comune, come abbiamo sempre affermato fosse equo e ragionevole dati i vincoli finanziari del Paese dopo il Covid-19”.

Questo aggiornamento è arrivato dopo l’annullamento dell’incontro inizialmente previsto per il 9 dicembre con lo scopo di discutere sulla possibilità di mantenere l’America’s Cup ad Auckland.

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